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Ancora indiscrezioni sulla nuova fabbrica di Catania di STMicroelectronics da 5 miliardi di euro per dispositivi SiC

La nuova fabbrica SiC di Catania
Immagine: STMicroelectronics

Dopo le indiscrezioni dei primi di ottobre, il quotidiano francese L’Usine Nouvelle torna sull’argomento della nuova fabbrica SiC di Catania confermando che l’impianto si farà. La notizia ripresa anche da TrendForce nel suo recente report sulla produzione mondiale di dispositivi SiC.

L’Italie aura sa mégafab STMicroelectronics”. Titolava così il quotidiano francese l’Usine Nouvelle del 26 novembre riproponendo le indiscrezioni pubblicate in un altro articolo del 2 ottobre.

Al contrario del primo articolo, che aveva avuto pochi riscontri, questa volta è una delle società di consulenza e ricerche di mercato più quotate al mondo, TrendForce, a rilanciare la notizia. Dandola per certa, tanto da inserirla nel suo report sulla produzione mondiale di dispositivi SiC.

Le parole di Jean-Marc Chéry

In realtà, una conferma, seppure indiretta, era arrivata pochi giorni fa proprio da Jean-Marc Chéry, CEO di STMicroelectronics. Durante la presentazione agli analisti dei risultati finanziari del terzo trimestre della società, Chéry ha infatti dichiarato che, nell’ambito dei programmi di espansione della produzione di dispositivi in carburo di silicio – a sostegno dell’ambizione dell’azienda di raggiungere nel settore SiC vendite per 2 miliardi di dollari entro il 2025 e di oltre 5 miliardi entro il 2028/2030 – STMicroelectronics avrà bisogno di realizzare, oltre alle iniziative già programmate, un nuovo impianto produttivo.

Queste le testuali parole di Jean-Marc Chèry: “Con l’impronta produttiva che abbiamo oggi, possiamo tranquillamente supportare i 2 miliardi di vendite SiC nel 2025. Attualmente siamo impegnati ad incrementare la produzione interna di substrati (in particolare nell’area di Catania) per poter essere autosufficienti per almeno il 40% del nostro fabbisogno. Tuttavia, se intendiamo raggiungere i 5 miliardi o più di vendite tra il 2028 e il 2030 è chiaro che avremo bisogno di due fabbriche aggiuntive. Una in Cina per il mercato locale (già prevista dalla jont venture con Sanan) e un’altra che andremo a realizzare con la tempestività del caso non appena se ne presenterà la necessità. Di sicuro per superare i 5 miliardi di dollari tra il 2028 e il 2030, avremo bisogno di Sanan e di un’altra fabbrica”.

Chéry non ha detto né quando né dove sorgerà il secondo impianto ma ha ribadito con forza che l’azienda avrà bisogno di una nuova fabbrica nel prossimo futuro.

La scelta dell’area di Catania

Per quanto riguarda l’ubicazione, dopo che la casella cinese è già stata riempita dalla joint venture con Sanan, l’ipotesi più probabile è proprio l’area di Catania. Qui sorge già un impianto di front-end ed è in costruzione uno stabilimento per la fabbricazione di substrati SiC. Nell’area esiste anche un ecosistema completo, così come la disponibilità dei talenti necessari grazie alla decennale collaborazione con l’Università di Catania. Recentemente, proprio nell’area di Catania, hanno aperto un Design e Competence Center sia Technoprobe che NXP Semiconductors.

L’articolo di TrendForce e il riferimento alla nuova fabbrica SiC di Catania

Anche il titolo del report di TrendForce, così come quello dell’articolo de l’Usine Nouvelle, non lascia dubbi: STMicroelectronics to Invest EUR 5 Billion in New SiC Wafer Fab”. Specificando subito dopo che la nuova fabbrica sorgerà a Catania.

Citando l’articolo dell’Usine Nouvelle, TrendForce specifica che ci sarà una sorta di do ut des tra la componente francese e quella italiana (assolutamente paritetica) che guidano STMicroelectronics. Da un lato la Francia vedrà nascere a Crolles il nuovo megafab da 7,5 miliardi di euro in collaborazione con GlobalFoundries e dall’altro ST investirà 5 miliardi di euro nella costruzione di una nuova fabbrica di semiconduttori SiC a Catania. La fabbrica italiana, specifica TrendForce, si specializzerà nella produzione di chip SiC, una tecnologia fondamentale per i veicoli elettrici con un notevole potenziale di crescita.

STMicroelectronics prevede di passare ai wafer da 8 pollici a partire dal 2024. L’azienda integrerà la tecnologia SmartSiC di Soitec per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni di carbonio. Allo stesso tempo, STMicroelectronics mira ad aumentare la capacità di substrati SiC incrementando la produzione interna e collaborando con l’azienda cinese Sanan Optoelectronics.

Le iniziative cinesi SiC di STMicroelectronics

Il 7 giugno di quest’anno, STMicroelectronics e Sanan Optoelectronics hanno annunciato una joint venture per creare un nuovo stabilimento di dispositivi SiC da 8 pollici a Chongqing, in Cina, con un investimento totale previsto di 3,2 miliardi di dollari.
Per garantire il successo di questa iniziativa, Sanan Optoelectronics ha dichiarato che utilizzerà il processo di substrato SiC sviluppato internamente per costruire e gestire in modo indipendente una nuova fabbrica di wafer SiC da 8 pollici.

Al momento non ci sono state né conferme né smentite a queste notizia, né da parte dell’azienda né da parte delle autorità governative italiane e francesi.

Che il governo Meloni stia preparando il regalo di Natale per i siciliani? (e per tutta l’Italia).

I dipendenti di ST approvano il contratto integrativo

Su tutt’altro fronte – quello sindacale – va segnalata l’approvazione dei dipendenti di STMicroelectronics dell’accordo integrativo sottoscritto alcune settimane fa tra sindacati e azienda. I sindacati segnalano che l’80% circa dei lavoratori che hanno partecipato ai referendum interni ha approvato la bozza di accordo.

Ricordiamo i principali punti di tale accordo:

  • Innalzamento del massimale del Premio di risultato che dagli attuali 3.000 euro arriverà a regime, nel 2026, a 5.500 euro (4.500 nel 2024, 5.000 nel 2025, 5.500 euro nel 2026);
  • Verrà resa strutturale una parte del premio pari a 1.000 euro che verrà erogato in due tranche, la prima di 500 euro a partire dal primo Gennaio 2024 e la seconda di pari importo dal primo Gennaio 2025. Questi 1000 euro, che non saranno assorbibili, saranno ripartiti nelle 13 mensilità ed avranno un’incidenza su tutti gli altri istituti contrattuali;
  • Una tantum di 700 euro: con il fine di raccordare il passaggio dalla vigenza del precedente integrativo all’attuale, vi sarà la corresponsione di un “Una Tantum” pari alla cifra di 700euro che sarà corrisposta nel mese di Marzo 2024 attraverso flexible benefits;
  • È previsto un percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari aprendo alla possibilità di assunzione dei cosiddetti carrellisti che oggi operano in ST con forme di lavoro in somministrazione. È previsto anche che coloro che negli ultimi anni hanno lavorato come Summer Job possano entrare in un bacino dal quale attingere per future assunzioni;
  • In un’ottica di miglioramento delle condizioni di lavoro e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è prevista la riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori turnisti che hanno più di 58 anni ed un miglioramento delle condizioni di coloro che lavorano su 14 turni ed anche per loro una riduzione dell’orario di lavoro;
  • Viene confermato il piano di sviluppo dei siti italiani. Viene rafforzata la missione manifatturiera dei siti di Agrate Brianza e Catania. In particolare, per il sito brianzolo si concretizzerà il grande progetto della fabbrica avanzata con macchinari in grado di gestire fette di silicio da 300 mm. Continua il grande impulso allo sviluppo dei gestori della potenza (BCD avanzato) e si prefigura la possibilità produttiva di alcuni microcontrollori che attualmente vengono prodotti nei siti francesi.

Inoltre, dal 1° gennaio, i lavoratori potranno versare il 100% delle loro quote welfare al fondo nazionale pensione complementare Cometa, mentre il 10% di contributo di solidarietà sarà a carico dell’azienda.

Costituite anche commissioni paritetiche nazionali sui temi dell’organizzazione del lavoro e delle pari opportunità. Rafforzato il ruolo del coordinamento sindacale nazionale. Prevista per i lavoratori di Catania la possibilità di accedere a programmi di colonie estive per i figli tra i 6 e 16 anni. Saranno rafforzati i servizi della “piattaforma welfare” con prestazioni sociali.



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