Secondo alcune indiscrezioni, Elon Musk avrebbe tagliato l’80% del personale del CHIPS Program Office (CPO) mettendo in pericolo l’erogazione dei finanziamenti pubblici all’industria dei semiconduttori USA.
Nonostante il CHIPS and Science Act sia stato approvato da entrambi gli schieramenti politici, democratici e repubblicani, l’attuale presidente Donald Trump non ha mai fatto mistero di essere contrario ai sussidi, preferendo lo strumento dei dazi per convincere le aziende straniere a venire a produrre negli Stati Uniti.
Una legge approvata dal Congresso non può essere abolita se non con un’altra legge; è possibile, tuttavia, ostacolarne l’applicazione con altri mezzi, come sembrerebbe intenzionata a fare l’attuale amministrazione Trump la quale, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe tagliato dell’80% il personale del CHIPS Program Office (CPO), l’ufficio del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che istruisce le pratiche e assegna i finanziamenti.
Il CPO inizialmente impiegava circa 150 dipendenti, ma circa 120 sono stati licenziati o incoraggiati a dimettersi. Il ridimensionamento del CPO sarebbe supervisionato dallo stesso Elon Musk, che dirige il neonato Department of Government Efficiency (DOGE).
La scorsa settimana, in particolare, si è dimesso il vicepresidente presso l’ufficio CPO di Washington Dan Kim, un dirigente di origine coreana che proprio per la sua conoscenza delle aziende tecnologiche sudcoreane stava seguendo i dossier di Samsung Electronics e SK Hynix.
Queste ultime stanno seguendo con apprensione l’evolversi della situazione.
Dan Kim è entrato a far parte del CPO come economista capo e responsabile della pianificazione strategica e dell’analisi di settore. All’epoca, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti affermò che Kim avrebbe portato la sua competenza in competitività internazionale e questioni di sicurezza nazionale relative al settore dei semiconduttori, avendo ricoperto posizioni di alto livello sia nel governo degli Stati Uniti che nel settore privato.
Samsung Electronics, che sta costruendo un impianto di produzione di semiconduttori in Texas, dovrebbe ricevere 4,745 miliardi di dollari, equivalenti a circa il 12,8% del suo investimento totale. Tuttavia, i fondi non sono stati ancora erogati e Covington & Burling, lo studio legale che rappresenta Samsung nel processo di sovvenzione, è finito sotto esame. Lo studio è stato sanzionato con un ordine esecutivo dopo che Trump lo ha accusato di coinvolgimento in quella che ha descritto come la “militarizzazione del sistema legale” da parte dell’amministrazione Biden.
Anche SK Hynix, che dovrebbe ricevere 458 milioni di dollari, non ha ricevuto alcun finanziamento.
Nelle ultime settimane del suo mandato, l’amministrazione Biden-Harris aveva finalizzato gli ultimi dossier, assegnando contributi diretti per 4,75 miliardi di dollari a Samsung, 458 milioni a SK hynix e 407 milioni a Amkor Technology. Con questi accordi, era stato superato un totale di 30 miliardi di dollari, sostenendo investimenti complessivi per quasi 300 miliardi di dollari per i prossimi 5-10 anni.
L’effettiva erogazione dei fondi resta in ogni caso legata allo stato di avanzamento dei lavori, con situazioni diverse a seconda delle aziende coinvolte. È importante sottolineare che, oltre ai contributi federali previsti dal CHIPS and Science Act, le aziende potranno beneficiare di significativi crediti d’imposta sugli investimenti e, in alcuni casi, di incentivi statali e locali.