giovedì, Aprile 25, 2024
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Wolfspeed e ZF Friedrichshafen realizzeranno in Germania la più grande fabbrica al mondo di dispositivi SiC

Immagine: Wolfspeed.

Dopo le indiscrezioni sulle iniziative tedesche di TSMC, un altro importante progetto potrebbe vedere la luce in Germania per iniziativa di Wolfspeed che, in collaborazione il fornitore automobilistico ZF Friedrichshafen, avrebbe in programma di realizzare la più grande fabbrica al mondo di dispositivi SiC nello stato tedesco di Saarland. 

Anche se le due aziende e le autorità governative non hanno confermato il progetto, i media tedeschi e le principali agenzia di stampa internazionali riportano la notizia con grande risalto.

In particolare, il quotidiano economico tedesco Handelsblatt riferisce che l’impianto dovrebbe sorgere a Endorf, nello stato tedesco di Saarland, sull’area di una vecchia centrale a carbone dismessa da tempo. La zona è abbastanza vicina ai grandi impianti automobilistico tedeschi e agli impianti di ZF Friedrichshafen, il terzo più grande fornitore al mondo di componenti per auto dopo Bosch e la giapponese Denso. Entrambe queste due ultime società si sono dotate di propri impianti per la produzione di semiconduttori, e con questa iniziativa anche ZF potrebbe seguirne le orme, controllando più da vicino la catena di fornitura dei chip, elementi sempre più presenti nei componenti per auto (e non solo). Recentemente, Bosch ha annunciato l’intenzione di investire nei prossimi cinque anni 3 miliardi di euro per espandere gli impianti di produzione di semiconduttori che possiede in Germania.

Secondo quanto riportato, la nuova fabbrica per dispositivi SiC sarebbe ancora più grande dell’ultimo impianto costruito da Wolfspeed a Marcy, negli Stati Uniti, costato circa 2 miliardi di dollari. Al momento sarebbero in corso trattative con le autorità statali e federali tedesche per stabilire l’entità dei contributi pubblici al nuovo progetto. Complessivamente questi finanziamenti dovrebbero coprire il 40% del costo totale del nuovo impianto. Un contributo di questa entità è stato assicurato dalle autorità tedesche sia a Bosch per l’espansione degli impianti di Reutlingen, che a Intel per il nuovo mega-fab che dovrebbe sorgere a Magdeburgo (anche se Intel ha chiesto di aumentare i 6,8 miliardi già stanziati a causa dell’incremento dei costi dovuto all’inflazione). Il governo tedesco ha anche in corso trattative con TSMC per un nuovo impianto destinato alla produzione di chip automobilistici.

Secondo i media tedeschi le trattative sarebbero a buon punto e l’iniziativa dovrebbe avere luce verde tra poche settimane; dopodiché serviranno altri quattro anni per completare il progetto, con i primi SiC che dovrebbero uscire dalle linee produttive entro il 2027.

Rispetto al silicio, la tecnologia al carburo di silicio garantisce prestazioni superiori che, per i veicoli elettrici e ibridi, significa soprattutto peso e dimensioni inferiori, maggiore efficienza di conversione dell’energia e maggiore autonomia.

Nel suo più recente studio sul settore, Yole Intelligence prevede che il mercato dei dispositivi SiC di potenza crescerà dal 2021 al 2027 con un CAGR del 34%, contro una crescita dell’elettronica per automotive dell’11,1%.

È questo il motivo che sta spingendo i fornitori di componenti per automotive come Bosch, Denso e, ora, ZF, a percorrere la strada della produzione interna. Da parte loro le principali aziende di semiconduttori che producono dispositivi SiC (STMicroelectronics, Infineon, Wolfspeed, onsemi, Rohm e altre ancora) stanno ampliando gli impianti esistenti o ne stanno costruendo di nuovi per fare fronte alla crescente domanda. Stiamo anche registrando numerosi accordi di fornitura di lungo periodo tra i produttori di semiconduttori e quasi tutte le principali Case automobilistiche e i Tier 1 che cercano così di garantirsi l’approvvigionamento per il futuro.

Ad esempio, Wolfspeed aveva già una partnership con ZF Friedrichshafen, stipulato nel 2019, per la fornitura di MOSFET SiC di potenza da 800 V utilizzati dalla società tedesca nei propri inverter per autotrazione. La collaborazione sembra ora andata ben oltre, con la costruzione in comune di uno stabilimento produttivo in Germania nel quale ZF avrà una partecipazione del 25% che le garantirà un maggior controllo sulla catena di approvvigionamenti di prodotti sempre più importanti per il core business della società.