Il forte calo delle vendite che ha interessato nell’ultimo anno anche onsemi porterà ad una riduzione del 9% della forza lavoro globale dell’azienda.
onsemi ha annunciato un importante piano di ristrutturazione che avrà un impatto su tutte le aree aziendali, comprese le sue operazioni di produzione globali. L’azienda prevede di tagliare circa 2.400 posti di lavoro in tutto il mondo, con licenziamenti che dovrebbero essere completati entro la fine del 2025, nel rispetto delle normative locali sul lavoro.
Attualmente onsemi dà lavoro in tutto il mondo a 26.400 persone per cui i tagli annunciati corrispondono al 9% della forza lavoro complessiva.
Si prevede che la ristrutturazione costerà tra i 50 e i 60 milioni di dollari in liquidazioni e spese correlate, con la maggior parte degli oneri a carico del bilancio 2025. Tuttavia, onsemi prevede risparmi annuali compresi tra 105 e 115 milioni di dollari una volta che il piano sarà completamente implementato.
Queste misure di riduzione dei costi si inseriscono in un trend di forte calo dei ricavi. onsemi ha registrato ricavi per 1,72 miliardi di dollari nel Q4 2024, in calo rispetto ai 2,01 miliardi di dollari del Q4 2023. Il fatturato dell’intero anno è sceso da 8,25 miliardi di dollari nel 2023 a 7,08 miliardi di dollari nel 2024, con un utile netto che è sceso a 1,57 miliardi di dollari da 2,18 miliardi.
Anche le previsioni per il primo trimestre 2025 non sono positive, con ricavi compresi tra 1,350 e 1,450 miliardi di dollari; il valore medio della previsione risulta del 24,8% inferiore alle vendite del Q1 2024 (1,862 miliardi di dollari).
Il taglio del personale di onsemi non è l’unico che ha interessato le IDM che operano nel comparto industrial/automotive:
- STMicroelectronics, pur non avendo mai parlato di numeri, dovrebbe ridurre la sua forza lavoro di 3.000 unita;
- NXP Semiconductors ha annunciato che potrebbe ridurre la sua forza lavoro globale fino a 1.800 unità su un totale di 34.000 dipendenti;
- Infineon, nell’ambito del programma di riduzione dei costi “Step up”, ha annunciato che taglierà 1.400 posti di lavoro in tutto il mondo e ne trasferirà altri 1.400 in paesi con costi del lavoro più bassi;
- nel corso del 2024 Analog Devices ha ridotto la sua forza lavoro in maniera “silenziosa” di circa 2 mila dipendenti;
- Wolfspeed ha ridotto la sua forza lavoro del 20%, con i licenziamenti che hanno interessato prevalentemente la sua sede di Durham. L’azienda ha oltre 5.000 dipendenti;
- Microchip Technology ha annunciato la chiusura della fabbrica di semiconduttori di Tempe, in Arizona, che comporterà una riduzione di circa 500 dipendenti;
- Renesas Electronics prevede di ridurre la sua forza lavoro globale di circa il 5%, su un totale di 21.000 dipendenti; oltre ai licenziamenti, Renesas prevede anche di posticipare i suoi aumenti salariali annuali, che di solito vengono introdotti in primavera.
A perdere il lavoro, tuttavia, non sono solamente i dipendenti. Negli ultimi mesi, a causa dei cattivi risultati delle rispettive aziende, sono stati “accompagnati alla porta” anche alcuni amministratori delegati.
Nel novembre 2024 ha perso il posto il CEO di Wolfspeed Gregg Lowe; lo stesso mese, Microchip Technology ha sostituito il CEO Ganesh Moorthy con il veterano Steve Sanghi mentre pochi giorni fa ha perso il posto il CEO di Allegro MicroSystem Vineet Nargolwala, sostituito da Mike Doogue.
Infine, le cronache degli ultimi giorni, raccontano delle possibili dimissioni del CEO e Presidente di STMicroelectronics Jean-Marc Chéry, chieste dal Ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti dopo il forte calo delle vendite dell’ultimo anno.