È iniziata oggi la quotazione alla borsa di Hong Kong di InnoScience Technology, l’azienda cinese focalizzata sui prodotti GaN nella quale STMicroelectronics ha investito circa 50 milioni di dollari.
La positiva conclusione dell’IPO alla borsa di Hong Kong e l’inizio delle contrattazioni nella giornata odierna rappresentano per la cinese InnoScience Technology – fondata nel 2015 – una tappa fondamentale verso l’obiettivo di creare il più grande produttore IDM al mondo interamente focalizzato sulla tecnologia GaN (nitruro di gallio).
Le azioni hanno chiuso a 31,00 HK$, in leggero rialzo rispetto al prezzo dell’IPO di 30,86 HK$. La società ha raccolto la settimana scorsa dagli investitori 1,4 miliardi di HK$ (circa 180 milioni di dollari USA) vendendo 45,36 milioni di azioni, per un valore di mercato dell’azienda di 27 miliardi HK$, circa 3,5 miliardi di dollari USA.
L’IPO è stata sottoscritta, tra gli altri, da STMicroelectronics Hong Hong per 50 milioni di dollari USA, dal Jiangsu State-owned Enterprise Mixed Ownership Reform Fund per 25 milioni di dollari, dal Jiangsu Suzhou High-end Equipment Industry Special Parent Fund per 12,5 milioni e dalla Suzhou Oriental Chuanglian Investment Management per altri 12,5 milioni di dollari USA.
Con questo investimento in InnoScience Technology, STMicroelectronics intraprende una collaborazione strategica col produttore cinese che potrebbe inserirsi nella più ampia strategia globale nei confronti della Cina identificata con il nome China-for-China e annunciata in occasione del recente capital Market Day di Parigi. Una strategia volta a creare un ecosistema locale di produzione per servire più efficacemente il vasto mercato cinese.
Un primo passo era già stato compiuto dalla multinazionale italo-francese lo scorso luglio, con la firma di un accordo con Sanan Optoelectronics per la produzione di dispositivi in carburo di silicio (SiC) a Chongqing, destinati esclusivamente al mercato locale.
Durante l’evento di Parigi, la multinazionale italo-francese ha anche annunciato un accordo con la fonderia Hua Hong – la seconda più grande fonderia cinese – per la produzione di dispositivi logici.
Con questo importante investimento in InnoScience, STMicroelectronics si aggiungerà ad altre importanti aziende globali come CMB international, SK, ARM e CATL che hanno in passato acquistato azioni dell’azienda.
InnoScience è stata la prima azienda al mondo a raggiungere la produzione di massa di wafer GaN-on-Si da 8 pollici e l’unica ad offrire una vasta gamma di tensioni per semiconduttori GaN-on-Si su scala industriale.
I prodotti dell’azienda sono utilizzati in vari settori, tra cui elettronica di consumo (caricabatterie e adattatori rapidi), energia rinnovabile (sistemi di gestione delle batterie), elettronica per autoveicoli (sistemi LiDAR) e data center (alimentatori).
Attualmente la grande maggioranza delle sue vendite, circa il 90%, è rivolta a clienti in Cina.
Anche per quanto riguarda il conto economico, il viaggio di InnoScience verso i suoi obiettivi procede spedito. Le perdite sono scese progressivamente dai 1,28 miliardi di yuan del 2022 ai 1,02 miliardi di yuan nel 2023 per scendere a 378 milioni di yuan (52 milioni di USD) nella prima metà di quest’anno dai 549 milioni di yuan dell’anno scorso.
Sul fronte delle entrate, i ricavi sono passati dai 18,7 milioni di dollari USA nel 2022 agli 81 milioni nel 2023; nei primi sei mesi di quest’anno le entrate sono cresciute del 25,2% arrivando a raggiungendo i 53 milioni di USD.
Secondo Yole Group, il mercato dei dispositivi di potenza GaN, quello in cui opera InnoScience, passerà da un valore di 260 milioni di dollari nell 2023 a 2,5 miliardi di dollari nel 2029, superando il mercato dei prodotti GaN RF. Se le cifre sono corrette, già nel 2023 InnoScience poteva vantare una quota di circa 1/3 del mercato mondiale di dispositivi GaN di potenza.
InnoScience utilizzerà il 60% dei proventi dell’IPO per espandere la capacità delle sue linee produttive da 8 pollici GaN-on-Si dagli attuali 10.000 wafer/mese ai 70.000 wafer/mese nel 2029. Un altro 20% andrà a R&S e all’espansione del portafoglio prodotti dell’azienda.
Uno dei maggiori rischi maggiori per l’azienda sono le cause intentate nei suoi confronti per violazione di brevetti da alcune aziende occidentali come EPC e Infineon Technologies nonché nelle crescenti tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina che potrebbero limitare al mercato interno le attività di InnoScience.