Nell’incontro con i sindacati e il ministro Adolfo Urso, STMicroelectronics ha confermato sia gli investimenti a Catania e Agrate che il piano di riduzione dei costi che prevede 2.800 esuberi a livello globale (circa il 6% della forza lavoro).
Si è tenuto questa mattina al Ministro delle Imprese e del Made in Italy il primo tavolo plenario sul piano industriale di STMicroelectronics, alla presenza dei dirigenti dell’azienda, delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti delle regioni Sicilia e Lombardia. L’incontro, convocato d’intesa con il ministero dell’Economia e delle Finanze e presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dato il via al confronto sul piano industriale e sugli investimenti futuri dell’azienda in Italia, nell’ambito di un settore strategico come quello dei semiconduttori, fondamentale per la transizione digitale e per la competitività di tutti i comparti industriali.
In giornata l’azienda ha anche diffuso un lungo comunicato stampa con i dettagli del piano industriale e del piano degli investimenti 2025-2027 nel quale si conferma il ridimensionamento della base di costi che prevede l’uscita su base volontaria fino a 2.800 persone a livello globale nel corso di 3 anni, oltre al turnover naturale.
Questi interventi fanno parte del programma annunciato nell’ottobre 2024 per rafforzare la competitività di ST, consolidare la sua posizione di leader globale nel settore dei semiconduttori e garantire la sostenibilità a lungo termine del suo modello di produttore integrato di dispositivi (IDM, Integrated Device Manufacturer), sfruttando asset strategici a livello globale nella ricerca e sviluppo tecnologica, nella progettazione e nella produzione in grandi volumi.
Jean-Marc Chery, Presidente e CEO di STMicroelectronics, ha dichiarato: “Il ridisegno della nostra struttura produttiva annunciato oggi garantirà il futuro del nostro modello di Produttore Integrato di Dispositivi con asset strategici in Europa e migliorerà la nostra capacità di innovare ancora più rapidamente, a vantaggio di tutti i nostri stakeholder. Concentrandoci su tecnologie mainstream e infrastruttura di produzione avanzata, continueremo a far leva su tutti i nostri siti esistenti e a ridefinire le missioni di alcuni siti per sostenerne il successo sul lungo termine.
Ci impegniamo a gestire questo programma in modo responsabile, secondo i nostri valori consolidati da tempo ed esclusivamente attraverso misure volontarie. La ricerca e sviluppo tecnologica, la progettazione e la produzione in grandi volumi in Italia e in Francia continueranno a essere centrali per le nostre attività operative globali e saranno rafforzate attraverso investimenti pianificati in tecnologie mainstream.”
Lo sforzo per rafforzare l’ecosistema produttivo di ST
Nel corso dei prossimi tre anni, il ridisegno della presenza produttiva di ST servirà a progettare e rafforzare gli ecosistemi complementari di ST: in Francia intorno alle tecnologie digitali, in Italia intorno alle tecnologie analogiche e di potenza, e a Singapore sulle tecnologie mature. L’ottimizzazione di queste attività operative ha l’obiettivo di raggiungere la piena capacità produttiva e guidare la differenziazione tecnologica per competere a livello globale. Secondo l’azienda, ciascuno degli attuali siti di ST continuerà a svolgere un ruolo di lungo termine all’interno delle attività operative globali dell’azienda.
Il ridisegno e la modernizzazione delle attività produttive di ST mirano a raggiungere due obiettivi principali: indirizzare con priorità gli investimenti pianificati verso infrastrutture pronte per il futuro, come gli impianti di wafer di silicio da 300 mm e in carburo di silicio (SiC) da 200 mm per consentire loro di raggiungere una dimensione di scala critica, e massimizzare la produttività e l’efficienza delle capacità legacy da 150 mm e delle capacità mature da 200 mm. Parallelamente, ST pianifica di continuare a investire nel potenziamento delle tecnologie utilizzate nelle proprie attività operative, implementando ulteriormente l’intelligenza artificiale e l’automazione per aumentare ulteriormente l’efficienza nella ricerca e sviluppo, nella produzione, nei processi di affidabilità e di qualifica, con un focus costante sulla sostenibilità.
Megafabbriche per il silicio da 300 mm in costruzione ad Agrate e Crolles
L’impianto da 300 mm di Agrate Brianza continuerà ad espandersi con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento di ST per la produzione in grandi volumi per tecnologie smart power e a segnale misto. Il piano prevede il raddoppio dell’attuale capacità fino a 4.000 wafer a settimana entro il 2027, con successive espansioni modulari che potranno portare la capacità fino a 14.000 wpw, in funzione dell’andamento del mercato. Con il crescente focus sulla produzione da 300 mm, l’impianto di Agrate da 200 mm si rifocalizzerà sui MEMS.
L’impianto da 300 mm di Crolles (Francia) sarà ulteriormente consolidato come centro nevralgico dell’ecosistema di prodotti digitali di ST. Il piano prevede l’aumento della capacità produttiva a 14.000 wpw entro il 2027, con ulteriori espansioni modulari che potranno portarla fino a 20.000 wpw, in base alle condizioni di mercato. ST intende anche convertire l’impianto a 200 mm di Crolles per supportare l’EWS (Electrical Wafer Sorting) in grandi volumi e tecnologie avanzate di packaging, ospitando attività che attualmente non sono presenti in Europa. Il focus sarà sulle prossime generazioni di tecnologie all’avanguardia, tra cui il sensing ottico e la fotonica su silicio (silicon photonics).
Centro di competenza e di produzione specializzato per l’elettronica di potenza a Catania
Catania continuerà a rappresentare un centro di eccellenza per i dispositivi di potenza e semiconduttori WBG (SiC e GaN). Lo sviluppo del nuovo campus dedicato al SiC prevede l’avvio della produzione su wafer da 200 mm per il quarto trimestre del 2025, rafforzando la leadership di ST nelle tecnologie di potenza di nuova generazione. Le risorse che supportano le attuali capacità di Catania sui 150 mm e l’EWS saranno rifocalizzate sulla produzione di semiconduttori di potenza in silicio e SiC da 200 mm, compresa la tecnologia GaN-su-silicio, rafforzando la leadership di ST nelle tecnologie di potenza di prossima generazione.
Ottimizzazione degli altri siti produttivi
Rousset (Francia) continuerà a concentrarsi sulla produzione da 200 mm, con volumi aggiuntivi riassegnati da altri siti che porteranno alla saturazione completa della capacità manifatturiera esistente per ottimizzare l’efficienza.
Tours (Francia) rimarrà focalizzata sulla linea produttiva su silicio da 200 mm per tecnologie selezionate, mentre alcune attività saranno trasferite, comprese le attività legacy da 150 mm, in altri siti di ST e rimarrà anche un centro di competenza per il GaN, principalmente sull’epitassia. Il sito di Tours ospiterà anche una nuova attività: il cosiddetto panel-level-package, che è uno dei pilastri per i chiplet, la tecnologia per applicazioni a semiconduttore complesse che sarà fondamentale per ST in futuro.
Ang Mo Kio (Singapore), il centro di produzione ST in grandi volumi per tecnologie mature, continuerà a concentrarsi sulla produzione su silicio da 200 mm e inoltre ospiterà la capacità globale relativa alle attività legacy in silicio da 150 mm.
La sede di ST per testing e packaging in grandi volumi di Kirkop (Malta) arà potenziato con l’aggiunta di tecnologie automatizzate avanzate che saranno fondamentali per supportare i prodotti di prossima generazione.
Evoluzione della forza lavoro e delle competenze
Secondo ST, nel corso del ridisegno della struttura produttiva aziendale nei prossimi tre anni, le dimensioni della forza lavoro e l’insieme delle competenze richieste evolveranno. Sistemi avanzati di produzione faranno spostare ruoli dai processi tradizionali che comportano compiti manuali ripetitivi a una maggiore attenzione al controllo di processo, all’automazione e alla progettazione.
ST gestirà questa transizione attraverso misure volontarie, con un impegno costante a un dialogo costruttivo e negoziazioni con i rappresentanti dei lavoratori in conformità con le normative nazionali vigenti. In base alle proiezioni attuali, il programma prevede che fino a 2.800 persone, a livello globale, lascino l’azienda su base volontaria, oltre al turnover naturale. Si prevede che questi cambiamenti avvengano principalmente nel 2026 e 2027.
Fin qui il comunicato dell’azienda.
Nell’incontro di questa mattina al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Adolfo Urso ha dichiarato “Ci siamo confrontati più volte con i vertici dell’azienda in questi mesi, chiedendo un nuovo piano industriale che riporti l’Italia al centro dello sviluppo dell’azienda, in sintonia con la politica industriale sui semiconduttori che abbiamo realizzato nel nostro mandato.
Su questo piano, è nostra intenzione ora avviare tavoli tecnici per approfondimenti ulteriori, anche su base regionale. L’azienda dovrà chiarire in modo puntuale il significato e le prospettive di lungo periodo del Piano industriale 2025-2027, per valutare sia l’impatto che esso potrà avere sull’Italia nel breve periodo, sia le sue prospettive strategiche”, sottolineando come l’auspicio sia quello di giungere alla definizione di un protocollo d’intesa sottoscritto da tutte le parti coinvolte “sul modello di quanto abbiamo fatto con Eni Versalis e che stiamo facendo con Beko”.
Tale intesa dovrà tener conto anche dell’Accordo di Sviluppo di Catania, attualmente in fase di definizione con l’azienda e in collaborazione con la Regione Siciliana, “verso un impegno strategico condiviso tra azienda, governo, regioni e sindacati, affinché ciascuno, per la propria parte, contribuisca allo sviluppo di un settore strategico”.
Infine, il ministro Urso ha annunciato che, una volta concluso il tavolo con ST e definito il protocollo d’intesa tra le parti, verrà avviato “un tavolo nazionale di settore sulla microelettronica, con STM e gli altri attori industriali, inclusa la filiera produttiva, insieme alle Regioni interessate, associazioni di imprese e sindacati, oltre agli altri soggetti pubblici coinvolti. È necessario sviluppare una maggiore consapevolezza e definire una strategia di sviluppo nazionale per il settore”.
Le reazioni dei rappresentanti regionali e dei sindacati
Secondo l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, che ha partecipato all’incontro romano, “STMicroelectronics non ha fornito sufficienti garanzie sul futuro del sito di Agrate Brianza, che deve restare centrale e strategico per le prospettive di sviluppo della società. Alla luce di quanto emerso nel corso della presentazione del nuovo piano industriale – prosegue Guidesi – insieme all’assessore al Lavoro Simona Tironi convocheremo un incontro straordinario a Palazzo Lombardia con i vertici aziendali e i sindacati per fare chiarezza sul destino del sito di Agrate, dove lavorano migliaia di persone esprimendo competenze e professionalità in un ambito strategico come quello dei semiconduttori”.
Tra le prime reazioni dei sindacati, quello di Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil: “STMicroelectronics ha illustrato un piano parziale, pieno di ombre e di omissioni, perché il taglio all’occupazione in Italia non è stato quantificato, salvo poi all’ultimo minuto spiegare che c’è un esubero di personale di 2.800 persone globale, dichiarato a livello complessivo.
Come questo si articolerà sul nostro territorio non è dato saperlo. Temiamo che il taglio in Italia sia particolarmente violento, in particolare al nord, perché mentre sugli stabilimenti del sud ci sono ancora in campo altri progetti, al nord sono in ritardo su un progetto che doveva già essere concluso nel 2025, che inizia ora ma che è sostitutivo e non più aggiuntivo. Quindi non chiuderanno gli stabilimenti complessivi, ma c‘è un enorme reparto ad Agrate, di 2.500 persone, che rischia di venire raso al suolo”.
Per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, “ST non ha dichiarato chiusure di sito. Sembra essere un piano di sviluppo, però tutti i nostri dubbi non sono stati fugati perchè la rappresentazione è stata molto generica, quindi non è stata puntuale e abbiamo evidenziato quello che invece noi leggiamo, dati di bilancio estremamente negativi, il titolo che ha perso il 50% nell’ultimo anno, con lo stabilimento di Catania dove sono state fatte due settimane di cassa integrazione”.
“L’incertezza sul futuro non ci lascia assolutamente tranquilli e quindi abbiamo deciso di riservarci qualsiasi possibilità di giudizio dopo aver approfondito bene, dopo aver creato tutte le condizioni per capire se effettivamente tutti i siti italiani, compresi Agrate e Catania, che sono quelli più grandi, hanno delle missioni produttive vere, anche se loro hanno confermato anche gli investimenti, però è chiaro che c’e’ bisogno di approfondimenti. Il ministro è ovviamente garante di questa cosa, ritiene che proprio questi incontri che saranno sviluppati a livello ministeriale sono la garanzia di come si può’ avviare un percorso”.
Le critiche più pesanti arrivano dalle rappresentanze sindacali del sito di Agrate Brianza. Fim, Fiom, Fismic e Usb hanno giudicato “confuso e privo di garanzie” il piano industriale presentato dall’azienda.
“Da un lato STMicroelectronics definisce Agrate Brianza un fiore all’occhiello della tecnologia in Italia – hanno dichiarato i sindacati – dall’altro ne mortifica il ruolo con un piano che punta alla riduzione delle attività e del personale”.
Il timore è che sia proprio il sito di Agrate a pagare il conto in termini di riduzione del personale del piano industriale proposto dell’azienda.
Per questo motivo i sindacati hanno indetto un presidio con sciopero che si terrà domani, venerdì 11 aprile, dalle 11 alle 13 davanti ai cancelli della sede dell’azienda ad Agrate Brianza, invitando tutti i lavoratori a partecipare all’azione di protesta.