Gli interventi sul personale fanno parte di una più generale azione di riduzione dei costi per recuperare redditività. Il provvedimento potrebbe interessare il sito di Agrate e le linee produttive da 150/200 millimetri.
È toccato proprio all’italiano Lorenzo Grandi, CFO della società, fare questo annuncio durante l’ultimo e più atteso intervento del Capital Markets Day di STMicroelectronics che si è tenuto questa mattina a Parigi.
Gli oratori che hanno preceduto Grandi, ad iniziare dal Presidente e CEO Jean-Marc Chéry hanno parlato di grandi numeri, di nuovi prodotti e nuove strategie, in particolare del modello China-for-China, ma nessuno è entrato nel merito delle ricadute che la crisi di vendite che ha colpito STMicroelectronics avrà sul livello occupazionale dell’azienda.
Che la crisi avrebbe coinvolto anche i lavoratori dell’azienda lo si era capito alcune settimane fa durante la presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2024.
In quell’occasione, Jean-Marc Chéry aveva dichiarato: “Nel breve e medio termine, stiamo adattando i nostri piani operativi a questa situazione e stiamo lanciando il nostro programma di riorganizzazione e ridimensionamento aziendale, continuando a investire nell’innovazione e nelle nostre iniziative strategiche di produzione. Nel medio e lungo termine, continuiamo a essere convinti che ciò costituirà la base per le nostre ambizioni di crescita sostenibile e per fornire valore ai nostri stakeholder.”
È stato soprattutto il termine “ridimensionamento” a destare preoccupazione tra i sindacati, come riportato nei giorni scorsi.
L’evento di oggi, in netto contrasto con quello pieno di speranze per il futuro di due anni fa, ha confermato uno stato di grave crisi della società. Le cause principali sono il crollo del mercato industriale e il rallentamento del settore automobilistico, specialmente in Europa e negli Stati Uniti. Secondo i dirigenti di ST, hanno pesato anche una maggiore concorrenza cinese nei prodotti legacy, l’incertezza geopolitica e le distorsioni di mercato causate dalle sovvenzioni pubbliche in diverse regioni.
A causa di questa situazione, l’azienda ha dovuto posticipare di 2-3 anni gli obiettivi di fatturato e avviare politiche di riorganizzazione aziendale e riduzione dei costi.
Obiettivi finanziari futuri
Come riportato nel comunicato ufficiale, STMicroelectronics conferma l’ambizione di raggiungere ricavi di oltre 20 miliardi di dollari, insieme al modello finanziario associato, con un traguardo ora previsto entro il 2030. Inoltre, l’azienda ha definito un modello intermedio con ricavi stimati intorno a 18 miliardi di dollari e un margine operativo compreso tra il 22% e il 24% entro il 2027-2028.
Attraverso un programma di revisione della base manifatturiera e un’iniziativa di riduzione della struttura dei costi, ST prevede di ottenere, entro il 2027, una riduzione delle spese operative di diverse centinaia di milioni di dollari. Questo consentirà di raggiungere il margine operativo previsto.
La proposta di valore di ST rimane incentrata su una crescita sostenibile e profittevole, con l’obiettivo di fornire soluzioni innovative ai propri clienti e un forte impegno verso la sostenibilità. Insieme ai propri clienti e partner, l’azienda continuerà a svolgere un ruolo chiave nella trasformazione dei settori industriali verso un futuro più intelligente, sicuro e sostenibile.
Questa la tabella che riassume gli obiettivi finanziari della società per i prossimi anni:
Riorganizzazione produttiva e riduzione dei costi
A chiarire i dettagli della riorganizzazione della società e della riduzione dei costi è stato, come detto, Lorenzo Grandi, che ricopre il ruolo di CFO della società e che recentemente ha affiancato nel ruolo di Presidente Jean-Marc Chéry.
Per migliorare la competitività e recuperare risorse, STMicroelectronics intende accelerare la transizione della tecnologia del silicio dai 200 ai 300 mm, percorso che interessa prevalentemente il sito di Agrate Briaza dove sono operative linee a 150 e 200 millimetri e dove è in atto il ramp-up della linea a 300 mm. Allo stesso modo, l’azienda intende accelerare la transizione della produzione dei dispositivi in carburo di silicio dai substrati a 150 mm a quelli a 200 mm, transizione che interessa essenzialmente il sito di Catania.
“L’evoluzione del nostro mercato di riferimento richiede una rapida transizione verso la produzione a 300 mm per quanto riguarda il silicio e verso i 200 mm per quanto riguarda il carburo di silicio. Dobbiamo arrivare al pieno utilizzo delle linee da 300 mm di Crolles e accelerare il ramp-up delle linee a 300 mm di Agrate.” ha dichiarato Grandi.
“Questo comporta anche una riduzione selettiva della nostra capacità attuale delle linee legacy da 200 mm verso, ove possibile, l’utilizzo delle linee a 300 mm. Ci aspettiamo che la transizione dai 200 ai 300 millimetri consenta un miglioramento della produttività del 20-25%.”
Secondo Grandi, per incrementare la competitività è necessaria una nuova struttura dei costi che passa anche attraverso una riduzione del personale da realizzare attraverso il pensionamento anticipato e il blocco parziale del turnover.
“This will allow us to start immediately a program to resize our expensive space mainly leveraging on attrition only partially replaced and early retirement”, sono le parole usate da Grandi.
Probabilmente nelle prossime settimane STMicroelectronics fornirà ulteriori dettagli sulle misure che intende adottare relative al personale.
Nel frattempo, il mercato continua a penalizzare le azioni dell’azienda: questa sera il titolo ha registrato una perdita dell’1,41% alla Borsa di New York, portando il calo complessivo dall’inizio dell’anno al 50%. In meno di un anno, dunque, il valore dell’azienda si è dimezzato.