domenica, Novembre 23, 2025
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Technoprobe vola in Borsa: settimana record grazie al boom dell’intelligenza artificiale

Technoprobe vola in borsa

Il titolo guadagna oltre il 30% dopo la trimestrale e un outlook molto positivo. Strategia, partnership e domanda di chip AI proiettano l’azienda brianzola tra i protagonisti globali del testing.

È stata una settimana da incorniciare per Technoprobe, la società brianzola specializzata in probe card per il test dei semiconduttori, che venerdì ha chiuso le contrattazioni a 11,34 euro per azione, in rialzo del 30,6% rispetto alla settimana precedente e con una capitalizzazione salita a 7,12 miliardi di euro.
Nel corso delle sedute il titolo ha toccato un massimo di 11,64 euro e registrato volumi eccezionali, con scambi quotidiani intorno ai due milioni di azioni, ben oltre la media storica di 300–500 mila.

La corsa è stata sostenuta anche dagli aggiornamenti dei rating degli analisti: diversi istituti hanno ritoccato al rialzo i target price, che però sono stati rapidamente superati dal mercato.



Una performance annuale superiore a molti leader globali dell’AI

Da inizio 2025 Technoprobe ha registrato un progresso di circa il 97%, una crescita che la colloca tra i migliori titoli del settore semiconduttori e dell’intelligenza artificiale.
Solo AMD ha fatto meglio, con un +104%, mentre Nvidia (+37,5%), Broadcom (+47,5%) e TSMC (+34%) mostrano rialzi più contenuti.

Anche nel segmento del testing, Technoprobe tiene il passo dei colossi mondiali. Advantest è salito del 110%, mentre Teradyne ha guadagnato il 34,5%. I concorrenti diretti FormFactor e MPI Corporation si sono fermati rispettivamente al 13,5% e al 105%.

I numeri della trimestrale: margini in accelerazione e outlook in miglioramento

Lunedì l’azienda ha presentato i risultati del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2025, sorprendendo il mercato con una crescita dell’EBITDA del 53,3% a quota 146,1 milioni di euro.
Per il quarto trimestre Technoprobe prevede un ulteriore aumento della redditività, con una marginalità attesa al 34,7% rispetto al 31,3% dei primi nove mesi. Le vendite sono stimate a 160 milioni di euro, con un incremento sequenziale del 14%.

La società si avvia così a chiudere il 2025 con ricavi record intorno ai 630 milioni di euro e margini nettamente superiori al 2024, anno della piena uscita dal ciclo negativo.
Lo scorso anno Technoprobe aveva registrato un fatturato di 543,2 milioni, in crescita del 32,7% rispetto al 2023 e poco sotto il massimo storico del 2022.



Crescita attesa anche nel 2026 e obiettivi anticipati al 2027

Per il 2026 la società prevede un incremento del fatturato a doppia cifra, in un intervallo corrispondente ai “mid-teens”.
Grazie alla forte accelerazione della domanda e all’aumento della marginalità, Technoprobe ha annunciato che gli obiettivi di ricavi (tra 850 e 900 milioni di euro) e di EBITDA (38–40%), fissati nel Capital Markets Day di aprile, saranno raggiunti un anno prima del previsto, cioè nel 2027.

Le direttrici strategiche: logici, HBM e advanced packaging

Secondo la strategia presentata dall’azienda, la crescita futura poggia su più fronti.
Nel segmento front-end, Technoprobe punta a consolidare la propria leadership nel testing dei chip logici, un’area in cui lo sviluppo di soluzioni dedicate all’Advanced Packaging sta accelerando in modo significativo grazie all’esplosione dell’intelligenza artificiale. Parallelamente intende ampliare l’offerta di probe card per applicazioni ad alta velocità, alto voltaggio, radiofrequenza e silicon photonics, tecnologie sempre più richieste per supportare l’enorme quantità di dati generata dai nuovi processori.

Un’altra area strategica è quella del testing delle memorie HBM, componente essenziale dei chip dedicati all’AI. Technoprobe è nella fase finale di qualificazione e si attende di registrare i primi ricavi — stimati intorno ai 10 milioni di euro — nel 2026. L’azienda guarda con grande interesse anche al mercato degli ASIC destinati ai data center, una categoria di processori specializzati sempre più diffusa accanto a CPU e GPU.
Nel comparto consumer, il trend è positivo grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi personali, mentre i mercati automotive e industrial restano ancora deboli.



Sinergie, acquisizioni e nuove tecnologie nel back-end

Sul fronte back-end, l’integrazione con la statunitense DisTech sta consentendo a Technoprobe di ampliare la presenza nel segmento delle Device Interface Board grazie alla nuova architettura avanzata FusionLink, pensata per facilitare la progettazione di circuiti stampati ad alte prestazioni.

Il rafforzamento del business è sostenuto da una solida disponibilità finanziaria: la posizione finanziaria netta positiva è pari a 665,7 milioni di euro, in parte frutto dei proventi della quotazione in Borsa del 2022.

Oltre alle acquisizioni, un ruolo determinante è svolto anche dalle partnership con Teradyne e Advantest, leader globali nella produzione di apparecchiature di collaudo automatico.

L’intelligenza artificiale come motore principale

Oggi il testing dei chip per l’AI rappresenta già il 35–40% del fatturato di Technoprobe, e la quota potrebbe salire al 45–50% nel 2026. L’azienda utilizza inoltre l’intelligenza artificiale per ottimizzare i propri processi produttivi.

Per sostenere l’aumento della domanda, è previsto il raddoppio della capacità produttiva per il business SoC e memorie, con investimenti compresi tra 40 e 50 milioni di euro per il primo progetto e oltre 100 milioni per un nuovo stabilimento.



Valutazioni e multipli: Technoprobe resta allineata ai concorrenti

La forte domanda di memorie HBM contribuisce a sostenere la visibilità futura: i principali produttori, tra cui SK hynix e Samsung, hanno già dichiarato capacità esaurita fino al 2026.

Sul fronte delle valutazioni, il rapporto prezzo/utili forward di Technoprobe, pari a 46,1, risulta in linea con quello dei concorrenti: FormFactor si posiziona a 47,7, mentre MPI Corporation a 37,3.

Il confronto con FormFactor: margini e valutazione di mercato

FormFactor mantiene una quota di mercato intorno al 28% nel settore delle Probe Cards & Engineering Systems, che nel 2025 vale circa 3 miliardi di dollari.
L’azienda statunitense ha pubblicato una trimestrale discreta, con ricavi per 202,7 milioni di dollari e un obiettivo di fatturato annuale di 850 milioni di dollari (circa 740 milioni di euro).

Il divario nei margini operativi rimane però significativo: il margine EBITDA di FormFactor è circa la metà di quello di Technoprobe, una differenza che aiuta a spiegare perché il mercato attribuisca alla società italiana una valutazione quasi doppia. Technoprobe vale oggi 7,12 miliardi di euro, contro i 3,89 miliardi di dollari del concorrente americano.