L’incontro tra i dirigenti dell’azienda e le organizzazioni sindacali che si è tenuto oggi presso Confindustria Catania non ha portato i chiarimenti che i rappresentati dei lavoratori chiedevano.
Si è tenuto oggi il tanto atteso incontro tra i dirigenti di STMicroelectronics e i rappresentati nazionali di tutte le Organizzazioni Sindacali che chiedevano maggiori informazioni sulla crisi che ha colpito l’azienda e sulle ventilate ricadute sul livello occupazionale nel nostro paese dove, lo ricordiamo, ST dà lavoro a circa 13 mila persone.
A maggior ragione dopo l’annuncio della cassa integrazione per due settimane per 2500 dipendenti dello stabilimento di Catania.
Secondo i sindacati, l’incontro non ha prodotto il risultato sperato con ST che ha fornito risposte parziali ed insoddisfacenti rispetto alle tante domande poste.
“STMicroelectronics ha confermato il piano dei tagli annunciati, ma ha smentito che si tratti del 6% della forza lavoro pur non definendoli. L’azienda ha confermato, così come aveva già fatto a dicembre, gli investimenti sul SIC a Catania e sul 300 mm ad Agrate, ma non ha risposto alla domanda su cosa intende con l’annunciata “rimodulazione della base produttiva” e non ha presentato nemmeno un piano che ci faccia capire come intende realizzare gli obiettivi finanziari che il CEO Jean-Marco Chéry ha annunciato a mercato ed azionisti” si legge in una nota Coordinamento Nazionale Fismic.
“È evidente pertanto che non possiamo che essere totalmente insoddisfatti, perché le risposte avute non hanno fugato le preoccupazioni che abbiamo”, prosegue la nota.
Tutte le Organizzazioni Sindacali chiedo anche un incontro urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“L’incontro di oggi ha confermato quindi per noi l’importanza di avere con urgenza un incontro al Ministero dove rivendichiamo l’illustrazione di un Piano Industriale completo che ci dia risposte chiare sulle prospettive dei reparti produttivi, sulle mission di ogni sito presente in Italia e, soprattutto sull’occupazione”.
“STMicroelectronics è un’azienda strategica e ci aspettiamo dal Governo, che fra l’altro detiene il 13,5 % delle quote azionarie, il massimo sostegno affinché non solo non ci sia un arretramento rispetto ad oggi, ma soprattutto si mettano in campo tutte le azioni possibili per uscire dalla crisi più forti da come ci si è entrati”.
Per questo motivo, le Organizzazioni Sindacali manterranno lo stato di agitazione fino a quando non le parti non verranno convocate al Ministero.
“Fino a che non ci sarà l’incontro al Ministero viene mantenuto lo Stato di Agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani e valuteremo, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, le azioni da mettere in campo per ottenere le garanzie necessarie per tutelare l’occupazione ed il futuro degli stabilimenti”, conclude il comunicato della Fismic.