martedì, Ottobre 15, 2024
HomeAcquisizioniI Paesi Bassi autorizzano l'acquisizione della startup Nowi da parte di Nexperia,...

I Paesi Bassi autorizzano l’acquisizione della startup Nowi da parte di Nexperia, produttore di semiconduttori di proprietà cinese

Via libera all'acquisizione di Nowi da parte di Nexperia
La sede di Nexpedia di Nijmegen, nei Paesi Bassi.

Via libera all’acquisizione di Nowi da parte di Nexperia.

Nexperia ha comunicato ieri che il Ministero degli Affari economici e della Politica climatica dei Paesi Bassi ha dato il via libera all’acquisizione di Nowi da parte del produttore olandese di chip Nexperia (di proprietà della cinese Wingtech).

Non ci sono obiezioni legali all’acquisizione di Nowi da parte di Nexperia“, ha dichiarato il Ministro dell’Economia Micky Adriaansens in una lettera al Parlamento.

Nel comunicato stampa, Nexperia accoglie con favore la decisione che pone fine ad un lungo periodo di incertezza.

Nexperia aveva acquistato la startup Nowi nel 2022 ma le autorità dei Paesi Bassi avevano deciso di aprire un dossier sull’acquisizione sulla base del “Vifo Act”, la legge introdotta nel 2023 che disciplina le acquisizioni straniere potenzialmente sensibili.

Tuttavia, l’effetto retroattivo di tali norme può applicarsi solo in relazione a tecnologie militari o a duplice uso che, nel caso di Nowi, è stato escluso.

Cosa produce Nowi

Nowi, una start up con sede a Delft con circa 40 dipendenti, era stata acquisita nel 2022 da Nexperia per una cifra che non è stata resa pubblica.

Nowi produce chip di gestione dell’energia da utilizzare in sistemi di energy harvesting, ovvero nelle soluzioni che sfruttano l’energia presente nell’ambiente (luce, vibrazioni, segnali RF) per ricavare la corrente necessaria ad alimentare piccoli dispositivi elettronici. Lo scopo ultimo è quello di eliminare le batterie e rendere perenne il funzionamento del dispositivo con grandi vantaggi ambientali e operativi.

I possibili esempi d’uso sono innumerevoli, dai telecomandi ai sistemi di telelettura di forniture energetiche, dagli antifurti ai sensori industriali.

I commenti

Charles Smit, direttore di Nexperia Netherlands, ha dichiarato: “Siamo lieti che, dopo un periodo di incertezza, ci sia finalmente chiarezza. Ciò ci consente di realizzare le nostre ambizioni nei Paesi Bassi e i nostri piani nel campo dell’efficienza energetica. Abbiamo sempre affermato che la tecnologia di Nowi non rientra tra quelle previste dalle norme vigenti, e l’annuncio di oggi lo conferma. È importante che vi sia una politica chiara che rafforzi il clima degli investimenti olandese. In questi tempi incerti, un dialogo trasparente e basato sui fatti tra governo e imprese è di fondamentale importanza. Siamo pienamente impegnati in questo senso.

Simon van der Jagt, co-fondatore ed ex CEO di Nowi ha affermato: “Avere accesso all’infrastruttura di produzione, vendita e marketing di un importante produttore di chip ci consente di portare i prodotti sul mercato molto più velocemente e quindi di avere un impatto maggiore. Il nostro comune background olandese e la missione di diventare più sostenibili rende questa combinazione perfetta. Il team non vede l’ora di raggiungere ulteriormente i nostri obiettivi comuni nei prossimi anni.

La fallita acquisizione di Newport Wafer Fab

Con sede a Nijmegen, nei Paesi Bassi, Nexperia è un’azienda globale di semiconduttori con una ricca storia e oltre 15.000 dipendenti in Europa, Asia e Stati Uniti. Nexperia progetta, costruisce e fornisce semiconduttori per i mercati automobilistico, industriale, consumer e mobile.

L’azienda è stata acquistata nel 2019 dal produttore cinese di apparecchiature per telecomunicazioni Wingtech Technology quotato alla borsa di Shanghai.

Nexperia è stata protagonista di un altro tentativo di acquisizione, che però ha avuto un esito opposto a quello di Nowi.

Nel 2021, infatti, Nexperia ha acquistato il più importante produttore britannici di semiconduttori, Newport Wafer Fab, un’azienda con circa 500 dipendenti.

A fine 2022, il governo del Regno Unito ha annullato il contratto di vendita per motivi di sicurezza nazionale, ordinando a Nexperia di vendere almeno l’86% dell’impianto. Poche settimane fa l’impianto è stato venduto a Vishay per 177 milioni di dollari.