domenica, Maggio 19, 2024
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Texas Instruments continua a crescere nel primo trimestre 2022, timori per le restrizioni in Cina

Nonostante il buon andamento dei conti trimestrali, con fatturato e utili in crescita, la società teme un rallentamento nel prossimo trimestre dovuto alle restrizioni in Cina a causa della pandemia. 

I dati finanziari del primo trimestre 2022 di Texas Instruments, diffusi ieri, evidenziano il buon andamento della società e confermano la forza del suo modello di business che nel trimestre ha prodotto un utile netto di 2,20 miliardi di dollari (+26%) su un fatturato di 4,91 miliardi (+14%) e un utile per azione di 2,35 dollari (+26%).

Questi risultati superano le previsioni degli analisti che si aspettavano un fatturato di 4,74 miliardi e un utile per azione di 2,18 dollari.

Secondo Rich Templeton, presidente e CEO di Texas Instruments, a spingere le vendite sono stati principalmente il settore industriale e quello automobilistico.

Particolarmente robuste, come tradizione di TI, le cifre relative al flusso di cassa, che negli ultimi 12 mesi, considerato il contributo di 2,1 miliardi di questo trimestre, hanno raggiunto il livello di 9,1 miliardi. Il free cash flow, ovvero il flusso di cassa libero derivante dalle operazioni meno le spese in conto capitale, ha raggiunto i 6,5 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, pari al 34% dei ricavi. “Questo dato riflette la qualità del nostro portafoglio di prodotti e l’efficienza della nostra strategia di produzione, compreso il vantaggio di una produzione di 300 millimetri”, ha dichiarato Templeton.

Grazie a questi risultati, la società è riuscita a remunerare i propri azionisti con 5,0 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, distribuendo 4 miliardi di dividenti e spendendo 1 miliardo in riacquisto di azioni proprie.
Tutto ciò non ha pregiudicato gli investimenti: Texas Instruments ha infatti incrementato le spese in conto capitale in maniera significativa, spese che sono passate dai 798 milioni a 2,597 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi.

Il piano di investimenti di Texas Instruments è decisamente ambizioso. Recentemente la società ha annunciato la costruzione di un nuovo sito produttivo da 300 mm a Sherman, in Texas, che dovrebbe entrare in funzione entro il 2025 e che comporterà un investimento fino a 30 miliardi di dollari. Quest’anno TI completerà l’espansione dell’impianto RFAB2 di Richardson, in Texas, ed entro il 2023 dovrebbe entrare in produzione anche l’impianto LFAB (Lehi, Utah), recentemente acquistato da Micron.

Per quanto riguarda i settori merceologici, l’elettronica analogica continua a guidare le vendite con 3,82 miliardi (+16%) mentre più modesto appare l’incremento dell’elettronica digitale che ha fatto registrare ricavi per 782 milioni di dollari (+2%). Gli analisti avevano previsto, rispettivamente, vendite per 3,7 miliardi e 770 milioni.

L’unica nota stonata riguarda le prospettive per il secondo trimestre che, secondo i dirigenti della società, potrebbero subire le conseguenze delle restrizioni in Cina causate dalla ripresa della pandemia da COVID-19.

Per questo motivo, e nonostante il perdurare di una forte domanda di elettronica, Texas Instruments prevede per il prossimo trimestre vendite comprese tra 4,20 e 4,80 miliardi di dollari con un utile per azione tra 1,84 e 2,26 dollari. La società prevede anche che il peso fiscale complessivo si manterrà al 14%.

Dopo la diffusione della trimestrale, le azioni di TI hanno perso circa il 3% nell’after-hours, perdita completamente recuperata durante la giornata borsistica di mercoledì.