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STMicroelectronics: torna Orio Bellezza. Proposta la sua nomina per il Consiglio di Sorveglianza

STMicroelectronics: torna Orio Bellezza

Il riassetto della componente italiana sembra inserirsi in una strategia condivisa per ricucire le tensioni interne e rafforzare l’intesa tra Italia e Francia, e fa seguito al ritiro degli esuberi per lo stabilimento di Agrate Brianza annunciato recentemente dall’azienda.

STMicroelectronics ha convocato un’Assemblea Generale Straordinaria degli azionisti per giovedì 18 dicembre 2025 ad Amsterdam. Tra i punti all’ordine del giorno figurano due nomine al Consiglio di Sorveglianza: quella di Armando Varricchio – per un mandato in scadenza con l’AGM del 2028 – in sostituzione di Maurizio Tamagnini (dimessosi a marzo 2025), e quella di Orio Bellezza – sempre con mandato sino al 2028 – in sostituzione di Paolo Visca (dimessosi nei giorni scorsi).

Il ritorno di Orio Bellezza

La vera sorpresa di questo comunicato è il ritorno di Orio Bellezza. Nelle settimane scorse erano circolate indiscrezioni sul suo nome, in particolare dopo le dimissioni di Paolo Visca, che nel Consiglio di Sorveglianza rappresentava il Ministero dell’Economia e delle Finanze; Visca, consigliere del ministro Giancarlo Giorgetti, era entrato nel board nel 2023 con un mandato triennale in scadenza nel 2026.

Il riassetto della componente italiana sembra inserirsi in una strategia condivisa per ricucire le tensioni interne e rafforzare l’intesa tra Italia e Francia, e fa seguito al ritiro degli esuberi per lo stabilimento di Agrate Brianza.



Orio Bellezza, storico responsabile dell’attività manifatturiera di ST, nella primavera 2025 è stato nominato Presidente del CdA di 2D Photonics, startup italiana specializzata in fotonica integrata.

La sua candidatura porterebbe con sé una forte esperienza in tecnologia, manufacturing, supply chain e un profilo interno all’azienda, ritenuto utile in questa fase.

Tuttavia, come osserva Il Sole 24 Ore, il suo ingresso sarebbe vincolato a una modifica statutaria, poiché non sono ancora trascorsi tre anni dalla sua uscita dal gruppo.

Per quanto riguarda l’altra nomina proposta, Armando Varricchio è un diplomatico di lungo corso, ex ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti e in Germania, e porta con sé una componente istituzionale e internazionale al board. Il suo ingresso viene visto come un segnale di apertura verso scenari geopolitici più ampi e una governance di stampo globale.

Per una governance paritetica

Nel corso del 2025 era cresciuto il malumore del governo italiano nei confronti della governance aziendale, ritenuta sempre più sbilanciata verso la componente francese.



Da mesi la rappresentanza italiana nel Consiglio di Sorveglianza si era ridotta a due membri: Paolo Visca e Simonetta Acri, che ha preso il posto di Donatella Sciuto, rettore del Politecnico di Milano. La vicepresidenza in quota italiana era vacante da marzo dopo le dimissioni di Maurizio Tamagnini. Nel frattempo, si era rafforzata la compagine francese, con tre rappresentanti di Bpifrance, incluso il presidente Nicolas Dufourcq, CEO della banca pubblica.

La riduzione dei membri italiani ha comportato la perdita del diritto di veto e alterato l’equilibrio storico della governance paritetica tra Italia e Francia. L’uscita di Visca ha aperto la strada a un intervento strutturale per riequilibrare la rappresentanza nazionale, un passaggio cruciale in vista delle decisioni strategiche future in un comparto considerato di importanza strategica da entrambi i governi.

Le prossime tappe

L’assemblea del 18 dicembre sarà dunque decisiva non solo per ratificare le nomine, ma anche per costituire un momento pubblico di svolta. Gli azionisti saranno chiamati a votare le delibere proposte e la governance aziendale sarà nuovamente sotto i riflettori. In parallelo, l’azienda deve proseguire il piano di ristrutturazione della produzione, affrontare la debolezza della domanda e gestire le pressioni geopolitiche internazionali.