TSMC prevede che i ricavi legati all’intelligenza artificiale cresceranno del 45% all’anno per i prossimi 5 anni ma la sua espansione all’estero ridurrà i margini. Nel 2025 leggera ripresa per smartphone e prodotti consumer.
Ieri sera TSMC ha rilasciato i dati relativi al quarto trimestre del 2024 che, ancora una volta, hanno superato le previsioni degli analisti. Al di là degli ottimi risultati finanziari, hanno colpito le parole dei dirigenti di TSMC sul futuro dell’azienda e della tecnologia che sta guidando l’espansione del mercato dei semiconduttori: l’intelligenza artificiale.
Secondo CC Wei, Presidente e CEO della società, i ricavi legati all’AI aumenteranno del 45% all’anno per i prossimi cinque anni e l’intelligenza artificiale sarà il principale motore di crescita, nonostante le crescenti incertezze geopolitiche.
L’azienda produce la maggior parte dei processori AI del mondo per i big del settore, da Nvidia a Broadcom, da AMD ai CSP come Amazon, Facebook, Microsoft e Google. Questi ultimi sono impegnati in una corsa frenetica alla costruzione di nuovi data center con capacità AI sulla scia dell’avvento di ChatGPT, a tutto vantaggio di chi progetta e fornisce l’hardware come NVIDIA e TSMC.
Tutto ciò avviene nonostante manchi ancora nel campo dell’intelligenza artificiale quella che gli esperti definiscono come “killer application”, in grado di generare profitti tali da giustificare gli enormi investimenti in corso.
Nel 2025 TSMC aumenterà le spese per investimenti di circa il 40%, per un importo compreso tra 38 e 42 miliardi di dollari USA, contro i 30 miliardi spesi nel 2024; circa il 70% del totale sarà destinato a tecnologie di produzione avanzate mentre il 10% sarà destinato a tecnologie di packaging e di test.
L’unica preoccupazione emersa durante la Conference Call che ha fatto seguito alla presentazione dei risultati finanziari riguarda i margini, che sono previsti in lieve calo a causa dell’espansione negli Stati Uniti e in Giappone, dove TSMC deve affrontare costi operativi più elevati e una supply chain più frammentata. Tuttavia l’azienda, ha affermato il direttore finanziario Wendell Huang, sta lavorando per migliorare la sua struttura dei costi nel tentativo di ridurre al minimo il divario tra i due mercati.
Per quanto riguarda le recenti restrizioni annunciate da Washington e il ritorno in carica di Donald Trump, il CEO CC Wei ha dichiarato che la sua azienda ha una “comunicazione molto schietta e aperta” con l’amministrazione statunitense e che l’impatto delle nuove restrizioni sarà “gestibile”.
Tornando ai dati del quarto trimestre, TSMC ha registrato ricavi per NT$ 868,46 miliardi (26,88 miliardi USD), in aumento del 38,8% rispetto all’anno precedente. L’utile ha raggiunto la cifra record di NT$ 374,68 miliardi (11,3 miliardi di USD), in aumento del 57% rispetto all’anno precedente.
I ricavi del quarto trimestre consentono a TSMC di raggiungere per l’intero 2024 un fatturato record di 2,894 trilioni di NT$ (90,08 miliardi USD) che ha prodotto utili netti (anche questi record) pari a 1,173 trilioni di NT$ (36,5 miliardi di USD).
L’azienda ha speso nel 2024 per investimenti in conto capitale (impianti e strutture) quasi 30 miliardi di USD, ha generato un flusso di cassa libero di 27 miliardi di USD e ha pagato dividendi ai propri azionisti per 11,3 miliardi di USD. Il margine operativo lordo è stato del 56,1%.
Per quanto riguarda i ricavi derivanti dalle differenti tecnologie, continua a crescere la quota di quelle più avanzate (≤ 7nm) che nel quarto trimestre dell’anno ha raggiunto il 74% contro il 68% dell’interno 2024. All’interno di questa categoria, i dispositivi a 3 nm rappresentano ormai il 26% (18% per l’intero 2024).
Nel quarto trimestre i ricavi per tipologia di piattaforma hanno visto i prodotti per HPC al 53% dei ricavi totali, i chip per smartphone al 35%. Per l’intero 2024 le quote sono risultate, rispettivamente, del 51% e del 35%. Nel periodo le vendite di processori per HPC sono cresciute del 18% rispetto al trimestre precedente; la percentuale sale al 58% se confrontiamo l’intero 2024 col 2023.
Outlook
TSMC prevede un fatturato per il primo trimestre del 2025 compreso tra 25 e 25,8 miliardi di USD, in crescita del 34,7% rispetto allo stesso trimestre del 2024. Il margine lordo è previsto tra il 57% e il 59%, il margine operativo tra il 46,5% e il 48,5%.
Per l’intero 2025, TSMC stima che i suoi ricavi cresceranno del 20% circa, superando i 100 miliardi di dollari USA, spinti dalla domanda di prodotti per l’intelligenza artificiale; i ricavi di questi ultimi raddoppieranno rispetto al 2024. TSMC prevede anche una leggera ripresa per PC e smartphone che dovrebbero, anche loro, beneficiare di un lieve aumento della domanda guidata dall’introduzione di applicazioni AI.
Quest’anno diventeranno operative le fabbriche che TSMC ha costruito negli Stati Uniti (Arizona) e in Giappone (Kumamoto), mentre gli altri progetti di espansione nei due paesi proseguono nei tempi previsti. Quest’anno TSMC inizierà la costruzione del secondo stabilimento americano a Phoenix, in Arizona, destinato alla produzione di chip a 3 nm; in Giappone TSMC inizierà nel 2025 la costruzione del suo secondo impianto a Kumamoto mentre a Dresda, in Germania, prenderà il via la costruzione del primo fab europeo dell’azienda taiwanese.
A queste iniziative vanno aggiunti i progetti in corso a Taiwan: complessivamente siamo passati da una media di cinque stabilimenti nel 2022-2023, ai sette del 2024 per arrivare ai 10 del 2025, un numero record non solo per TSMC ma anche per l’industria globale dei semiconduttori.
TSMC si aspetta maggiori oneri e un margine inferiore sui prodotti realizzati negli stabilimenti americani, che la società cercherà di compensare con prezzi più alti dei chip fabbricati sul suolo americano. Secondo CC Wei questa politica dei prezzi non è stata osteggiata dai clienti locali che comprendono che si tratta del costo da pagare alla flessibilità geografica.
TSMC stima che gli stabilimenti di produzione di chip all’estero ridurranno i margini di 2÷3 punti percentuali ogni anno, man mano che la produzione in queste strutture aumenterà.
Infine, per quanto riguarda le restrizioni sulle esportazioni verso la Cina, TSMC prevede di riuscire a contenerne le conseguenze sulle entrate complessive. I ricavi di TSMC derivanti dai clienti con sede in Cina sono scesi gradualmente nel corso degli ultimi anni sino a raggiungere nel 2024 una percentuale dell’11÷12%.
La preoccupazione non riguarda tanti i clienti cinesi serviti direttamente da TSMC quanto gli ordini di aziende come Apple e NVIDIA che potrebbero calare per effetto delle restrizioni sui prodotti che queste due società vendono in Cina.