In un’intervista ieri sera a CNBC, Pat Gelsinger ha illustrato le decisioni del Consiglio di Amministrazione di Intel per rimettere in carreggiata l’azienda.
Rendere completamente indipendenti le attività di fonderia nel tentativo di acquisire nuovi clienti, vendere parte delle azioni di Altera, completare il licenziamento del 15% della forza lavoro, alienare gran parte del proprio patrimonio immobiliare, ritardare di due anni la costruzione dei nuovi impianti in Germania e Polonia e mettere in stand-by il nuovo impianto in Malesia: sono queste le principali decisioni prese dal Consiglio di Amministrazione di Intel per tentare di raddrizzare la deriva finanziaria e tecnologica di quella che un tempo era la prima azienda al mondo nel settore dei semiconduttori e che negli ultimi anni è stata surclassata da nuomerose altre aziende del settore, americane e straniere. Dall’inizio dell’anno le azioni Intel hanno perso circa il 60% per una capitallizzazione di borsa di circa 90 miliardi.
Dopo aver perso, anni fa, la corsa del mobile, Intel sembra oggi in forte affanno nei processori per server AI e sta perdendo terreno anche nel processori per desktop, attaccata su più fronti da AMD, Apple e ora anche da Qualcomm, con la tecnologia Arm che sta prendendo sempre più piede anche in questo settore.
Sul piano produttivo, nonostante i 25 miliardi spesi negli ultimi due anni, Intel ha rinunciato allo sviluppo del nodo 20A puntando sul nodo 18A che, tuttavia, secondo le prime indiscrezioni non sembra garantire quanto promesso. E per riuscire a soddisfare le richieste di mercato, Intel ha dovuto affidarsi sempre di più alla tecnologia di fonderia e di packaging di TSMC.
Per cercare di rendere meno fosco questo quadro, durante l’intervista Pat Gelsinger ha reso noto di aver stipulato un accordo con Amazon Web Services (AWS) per la produzione di processori personalizzati per server AI, estendendo una partnership di lunga data tra le due aziende. Pat Gelsinger ha anche dichiarato che nessuno dei nuovi impianti in costruzione negli Stati Uniti verrà ridimensionato o subirà rallentamenti, smentendo le voci circolate nei giorni scorsi relative ad una difficoltà nell’erogazione dei contributi pubblici del CHIPS and Science Act a causa di una scarsa trasparenza da parte di Intel nel documentare adeguatamente lo stato di avanzamento dei lavori dei nuovi impianti.
E a conferma della fiducia del governo di Washington nell’azienda californiana, Pat Gelsinger ha ricordato il nuovo contributo pubblico fino ad un massimo di tre miliardi di dollari annunciato proprio ieri in mattinata per la produzione affidabile di semiconduttori all’avanguardia per il governo degli Stati Uniti denominato Secure Enclave.
Le dichiarazioni di Pat Gelsinger sono state accolte favorevolmente dai mercati: nell’after-market a Wall Street il titolo Intel ha guadagnato il 7% circa, riducendo la perdita da inizio anno al 54%.