giovedì, Aprile 25, 2024
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Il Parlamento europeo approva l’European Chips Act

Possono ora iniziare i negoziati tra le istituzioni UE per la definizione delle strategie e dei contributi da erogare.

Con 594 voti a favore, 15 contrari e 27 astensioni, il Parlamento Europeo nella sua sessione plenaria di Strasburgo ha approvato il Chips Joint Undertaking per aumentare gli investimenti e sviluppare l’industria dei semiconduttori in Europa.

In precedenza, era stato approvato senza votazione il mandato negoziale sul “Chips Act” a norma dell’articolo 71.2 del regolamento. I deputati hanno approvato il testo adottato dalla commissione industria la settimana scorsa che propone misure per sostenere la produzione ii semiconduttori di nuova generazione e dei microchip quantistici, e la creazione di una rete di centri per affrontare la carenza di competenze e attrarre nuovi talenti in materia di ricerca, progettazione e produzione. Si vogliono inoltre sostenere i progetti che mirano ad aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE, attirando investimenti e sviluppando la capacità produttiva.

Giunge così a termine il complesso iter legislativo del cosiddetto European Chips Act e la palla ora passa alle trattative a tre tra Parlamento, Consiglio e Commissione UE con la prospettiva di un definitivo via libera entro marzo

L’European Chips Act nasce per sostenere la produzione europea di chip, per rafforzare la filiera produttiva, per accelerare sulla ricerca e incentivare la cooperazione internazionale; il tutto al fine di incrementare la produzione europea di semiconduttori e rafforzare l’autonomia dell’Europa in questo settore.

Attualmente la quota di produzione globale dell’Europa è del 9% circa, pari a 45 miliardi di dollari; il piano della von der Leyen prevede di portare la percentuale al 20% entro il 2030: un’ipotesi decisamente azzardata, in considerazione anche delle risorse che la EU intende mettere a disposizione.

In commissione, gli emendamenti più importanti rispetto alla prima stesura del provvedimento avevano riguardato i semiconduttori di nuova generazione e i chip quantistici. È stata prevista anche la creazione di una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze e attrarre nuovi talenti nella ricerca, nella progettazione e nella produzione. La legislazione sosterrà anche progetti volti a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento dell’Unione attirando investimenti e costruendo nuove capacità produttive.

Nel suo intervento, il relatore del Chips Act Dan Nica ha dichiarato: “Vogliamo che il Chips Act dell’UE stabilisca l’Europa come un attore importante nell’arena globale dei semiconduttori. Non solo il bilancio deve essere commisurato alle sfide e finanziato con denaro fresco, ma vogliamo garantire che l’UE sia all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione, che abbia un ambiente favorevole alle imprese, un rapido processo di autorizzazione e investa in una forza lavoro qualificata per il settore dei semiconduttori. Il nostro obiettivo è garantire la crescita in Europa, prepararci alle sfide future e disporre dei meccanismi giusti per le crisi future“.

La relatrice del provvedimento Chips Joint Undertaking Eva Maydell ha dichiarato: “I microchip sono parte integrante delle transizioni digitali e verdi dell’UE, nonché della nostra agenda geopolitica. Chiediamo nuovi finanziamenti che riflettano l’importanza strategica del settore europeo dei semiconduttori. Anche i partner e i concorrenti europei stanno investendo molto nelle loro strutture, competenze e innovazione. Potremmo non avere l’enorme potenza finanziaria degli Stati Uniti, ma il budget offerto dalla Commissione e dal Consiglio deve riflettere il peso della sfida”.