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I numeri dei semiconduttori: news e quotazioni di Borsa del 13 gennaio 2021

Giornata di relativa calma, mercoledì 13 gennaio 2021, alla borsa valori americana con gli indici di poco sopra la parità o praticamente invariati come nel caso del Dow Jones.

Più che al voto sull’impeachment di Trump (dato per scontato), gli investitori guardano alle prime mosse dell’amministrazione Biden che entrerà in carica la prossima settimana.

I mercati seguono anche con particolare attenzione l’andamento della pandemia e l’evoluzione della campagna vaccinale.

Mercoledì è stato diffuso il beige book della Federal Reserve che ha nesso in evidenza un rallentamento della crescita nell’ultimo periodo dell’anno, con un calo delle vendite al dettaglio e della domanda di servizi.

La notizia del giorno è la sostituzione del CEO di Intel Bob Swan con Pat Gelsinger, iniziativa che ha messo le ali alle azioni dell’azienda di Santa Clara.

Alla fine della giornata l’S&P 500 guadagna lo 0,23% a quota 3.809,84, il Nasdaq Composite sale dello 0,43% a quota 13.128,95 punti, il Dow Jones perde lo 0,026% a quota 31.060,467 punti.

Poco mosso anche l’indice dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX), che chiude con un incremento del 0,13% a quota 2.991,95 punti.

L’unico incremento significativo è, appunto, quello di Intel che guadagna il 6,97% a quota 56,95 dollari per azione.

La forte avanzata di Intel ha provocato anche un significativo arretramento delle azioni del suo principale competitor, ovvero di AMD che perde il 3,75%.

I mercati hanno accolto favorevolmente l’iniziativa di Intel che ha estromesso l’attuale amministratore delegato Bob Swan che lascerà l’incarico a Pat Gelsinger a partire dal 15 febbraio.

Le voci di un possibile cambio al vertice si erano fatte più insistenti da quando, alcune settimane fa, l’hedge fund Third Point LLC aveva sollecitato profondi cambiamenti nella strategia di Intel.

Per Pat Gelsinger la nomina segna un ritorno in un’azienda dove ha trascorso la maggior parte della sua carriera. È entrato in Intel nel 1979 e vi ha trascorso quasi 3 decenni assumendo, nel 2001, l’incarico di Chief Technology Officer. Pat Gelsinger, che ha una laurea in ingegneria elettronica e un master presso la Stanford University, sarà l’ottavo amministratore delegato di Intel dalla fondazione dell’azienda nel 1968 da parte di Robert Noyce e Gordon Moore.

Il passaggio di consegna avviene dopo un anno che ha visto il titolo perdere quasi il 20% del suo valore mentre i competitor mettevano a segno incrementi a due e persino tre cifre, tanto che NVIDIA, tra le società di semiconduttori, è salita al primo posto per capitalizzazione distanziando di oltre 100 miliardi Intel. Nel 2020 Intel ha anche perso quote di mercato a favore di Advanced Micro Devices, un tempo lontano rivale. Intel ha subito anche l’attacco di Apple che ha sostituiti nei propri MAC i processori di Intel con processori prodotti autonomamente.

Nonostante ciò, la società di Santa Clara è rimasta leader assoluta per vendite e per utili generati con un fatturato di circa 70 miliardi di dollari e utili netti per oltre 20 miliardi.

Quello che in molti imputano ad Intel è una mancanza di “visione” del futuro e gravi carenze produttive.

L’attuale presidente è entrato a far parte di Intel nel 2016 come CFO (Chief Financial Officer) ed è stato nominato CEO ad interim dopo l’estromissione del suo predecessore Brian Krzanich accusato di aver violato le politiche aziendali per una relazione consensuale (antecedente la sua nomina) con una dipendente. Nel gennaio del 2019 Bob Swan è stato confermato in via definitiva nell’incarico.

La lettera scritta nel dicembre scorso da Daniel Loeb a capo del fondo Third Point LLC (che vanta un investimento di circa 1 miliardo in Intel) a Omar Ishrak, presidente del consiglio di amministrazione di Intel, sollecitava la società a modificare le scelte aziendali, mettendo in dubbio anche le ragioni di alcune recenti acquisizioni (come quella di Altera). La lettera sollecitava anche Intel a considerare la possibilità di sfruttare meglio le potenzialità di alcune fonderie a contratto, anche per quanto riguarda i prodotti di punta. Un argomento particolarmente delicato, che coinvolge considerazioni di natura geopolitica.

Dopo un’attenta valutazione, il consiglio di amministrazione ha concluso che è questo il momento giusto per apportare un cambiamento alla leadership ed attingere all’esperienza tecnologica e ingegneristica di Pat per affrontare questo periodo critico di trasformazione in Intel“, ha dichiarato Ishrak in una dichiarazione.

In considerazione delle difficoltà tecnologiche molti analisti chiedevano a gran voce un background ingegneristico più forte nella leadership di Intel; attualmente tutti i membri del consiglio di amministrazione della società, tranne uno, non dispongono di una significativa esperienza nella tecnologia dei semiconduttori.

Gelsinger ha ricoperto il ruolo di CEO di VMware dal 2012, contribuendo a fare diventare l’azienda leader globale in infrastrutture cloud, mobilità aziendale e sicurezza informatica, aumentando il fatturato di quasi tre volte. Prima di entrare in VMware, Gelsinger è stato presidente e Chief Operating Officier di  EMC Information Infrastructure Products, supervisionando l’ingegneria e le operazioni per l’archiviazione delle informazioni, l’elaborazione dei dati, il backup e il ripristino, la sicurezza RSA e le soluzioni aziendali. Nei trent’anni trascorsi in Intel ha guidato la creazione di tecnologie chiave del settore come USB e Wi-Fi. È stato l’architetto del processore 80486 originale, ha guidato 14 diversi programmi per microprocessore e ha svolto ruoli chiave nello sviluppo delle famiglie Core e Xeon.

In un messaggio ai dipendenti Intel, Pat Gelsinger ha scritto “Tornare ‘a casa’ in Intel nel ruolo di CEO durante quello che è un momento così critico per l’innovazione, con la digitalizzazione che sta accelerando, sarà il massimo onore della mia carriera.”

Nel comunicato stampa col quale Intel informava del cambio ai vertici della società, segnalava anche che i numeri del quarto trimestre 2020 (che verranno comunicati il 21 dicembre) avrebbero superato le previsioni, sia per quanto riguarda i ricavi che l’utile.

L’azienda informava inoltre che recentemente erano stati risolti alcuni problemi riguardanti la tecnologia di processo a 7 nm.

A parte Intel, il migliore titolo del SOX è Qualcomm che guadagna l’1,92% dopo che è stata annunciata l’acquisizione di Nuvia, una startup fondata da un team di ingegneri di grande valore, specializzati nella progettazione di processori con tecnologia Arm.

Continua il momento positivo anche per Microchip che, dall’inizio dell’anno, ha messo a segno un guadagno di oltre il 9%.

Ieri Microchip ha annunciato la disponibilità di nuovi interessanti prodotti, i controller di archiviazione Smart Storage PCIe Gen 4 Tri-Mode SmartROC (RAID-on-Chip) 3200 e SmartIOC (I/O Controller) 2200 per piattaforme di archiviazione per data center con tecnologia CPU PCIe  Gen 4 x16 e con il supporto per i più recenti SSD NVMe  e infrastruttura SAS 24G.

Immagine: Microchip Technology

Continuiamo a offrire il portafoglio di controller più versatile e innovativo per un settore che sta migrando rapidamente a server basati su PCIe Gen4 e SSD NVMe per l’archiviazione avanzata, pur continuando a sfruttare gli HDD SAS / SATA per l’archiviazione di massa“, ha affermato Pete Hazen, vicepresidente della business unit di soluzioni per data center di Microchip. “Le nostre novità nel settore includono il supporto per un’interfaccia PCIe Gen 4 con tecnologia DirectPath per transazioni NVMe a bassa latenza e SAS 24G con Dynamic Channel Multiplexing (DCM) per un’aggregazione più efficiente di SAS o Dischi rigidi SATA su infrastruttura SAS 24G“.

I prodotti SmartROC 3200 e SmartIOC 2200 supportano interfacce host PCIe Gen 4 x8 e x16 e fino a 32 corsie di connettività SAS / SATA / NVMe. Il supporto per un massimo di 8 GB di cache integrata triplica le prestazioni RAID rispetto alle alternative della concorrenza, mentre DCM offre un’efficienza di collegamento superiore al 99% garantendo la piena interoperabilità con l’infrastruttura SAS / SATA legacy esistente.

Inoltre, gli strumenti di gestione dello stack Smart Storage di Microchip semplificano l’integrazione e migliorano la flessibilità del prodotto per gli integratori di sistema.

Le nuove offerte della piattaforma Smart Storage di Microchip sono supportate dal set comune di strumenti di distribuzione dell’azienda. Questi includono il gestore di archiviazione maxView, gli strumenti di gestione ARCCONF, gli strumenti di diagnostica PLDM / RDE e ChipLink basati su standard DMTF

In giornata, tutte le aziende tecnologiche hanno avuto variazioni poco significative con l’eccezione di Apple che guadagna l’1,6%.

Per quanto riguarda le borse asiatiche, continua l’avanzata del Nikkei che mette a segno un altro aumento dell’1,04% a quota 28.456,59 punti.

Molto consistenti, all’interno di questo mercato, gli incrementi di Rohm che guadagna il 4,46% e di Renesas che sale del 4,71%.

Dall’inizio dell’anno Rohm ha guadagnato il 12,6% e Renesas il 17,3%