sabato, Ottobre 25, 2025

Dossier Nexperia: Pechino allenta lo stop, ma sale l’allarme tra le Case automobilistiche

Nexperia: Pechino allenta lo stop

Dopo l’allarme lanciato dall’ACEA, anche le associazioni americana e giapponese dei costruttori d’auto si dicono preoccupate per una possibile carenza di chip. E intanto la Cina sblocca gli acquisti di prodotti Nexperia.

Le ritorsioni cinesi nei confronti delle forniture di Nexperia China – seguite al contenzioso con la casa madre olandese – sembrano affievolirsi, perlomeno per quanto riguarda le vendite verso il mercato cinese. Lo riferisce Reuters, che segnala come Nexperia China abbia ripreso le spedizioni di semiconduttori attraverso la filiale locale. Evidentemente anche i costruttori auto del Dragone potrebbero essere costretti a fermare le linee per mancanza di chip, uno scenario già paventato da molti, come vedremo tra poco.

Sempre secondo Reuters, su indicazione del governo di Pechino queste vendite dovranno essere regolate in yuan anziché in dollari USA, come avveniva finora. Ai distributori è stato inoltre chiesto di trattare solo in yuan con i clienti a valle: una mossa letta come parte dello sforzo per stabilizzare le catene di approvvigionamento locali e operare in modo più indipendente dalla casa madre olandese.



L’intervento del governo olandese e lo stop di Pechino

Lo sviluppo arriva dopo settimane di crescente tensione. Il governo olandese è intervenuto direttamente nella governance di Nexperia – produttore di semiconduttori con quartier generale a Nimega, controllato dal gruppo cinese Wingtech – invocando poteri straordinari per motivi di sicurezza economica e tecnologica: si è attribuito la facoltà di bloccare o annullare decisioni societarie ritenute dannose per l’interesse nazionale o europeo, senza interrompere la produzione. Un tribunale ha inoltre sospeso esponenti cinesi dal board e disposto la nomina di un amministratore indipendente.

Il 4 ottobre, il Ministero del Commercio cinese ha risposto vietando a Nexperia di esportare chip e componenti dai suoi stabilimenti in Cina. L’ordinanza ha costretto il sito di packaging di Dongguan, responsabile di circa il 70% della capacità globale di assemblaggio e collaudo di Nexperia, a interrompere le spedizioni a tutti i distributori.



Qualità sotto osservazione, replica della filiale cinese

Pochi giorni fa Nexperia ha avvisato i clienti di non poter più “garantire la qualità” dei chip prodotti in Cina, scoraggiando di fatto l’acquisto di prodotti provenienti dalla fabbrica di Dongguan. L’azienda ha dichiarato di non controllare più i processi presso gli stabilimenti cinesi, che avrebbero comunicato di non voler più seguire le istruzioni della casa madre olandese.

In risposta, la divisione cinese di Nexperia ha rilasciato il 19 ottobre una dichiarazione in cui afferma di “operare in modo indipendente” e che le proprie attività produttive e commerciali procedono in modo ordinato. La filiale ha inoltre accusato la casa madre di aver diffuso “dubbi infondati” sulla conformità dei prodotti e ha annunciato possibili azioni legali.

Allarme dell’industria auto: ACEA, USA e Giappone in pressing

Il braccio di ferro rischia di ridurre drasticamente la produzione di Nexperia, i cui chip sono utilizzati in prevalenza dall’industria automobilistica. Il 10 ottobre l’azienda ha informato le case auto e i loro fornitori del rischio di tagli, suscitando forte preoccupazione tra associazioni di settore e costruttori.



L’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA) ha avvertito il 16 ottobre che la produzione potrebbe essere “gravemente interrotta” se i problemi di fornitura non saranno risolti rapidamente.

Negli Stati Uniti, l’Alliance for Automotive Innovation (AAI) ha lanciato un allarme analogo. “Se la spedizione di chip per il settore automobilistico non riprenderà rapidamente, si produrrà un’interruzione della produzione negli Stati Uniti e in molti altri Paesi, con ricadute su tutti i settori”, ha dichiarato John Bozzella, CEO di AAI, aggiungendo che gli stabilimenti automobilistici statunitensi potrebbero risentirne già dal prossimo mese.

Secondo alcune indiscrezioni, Volkswagen potrebbe sospendere la produzione di alcuni modelli a causa della carenza di chip legata alla controversia.
Anche la Japan Automobile Manufacturers Association (JAMA) è intervenuta, avvisando i propri associati di una possibile carenza.

Che cosa fa l’Europa? Il nodo del Chips Act

Mentre Nexperia cerca nuovi fornitori di packaging fuori dalla Cina, in molti si chiedono che cosa stia facendo l’Europa. Uno dei pilastri dell’attuale Chips Act prevede, in casi simili, l’attivazione di un meccanismo di monitoraggio della catena di approvvigionamento per individuare carenze e attivare misure d’emergenza (priorità di fornitura per prodotti critici, acquisti comuni, ecc.).
Al momento, però, non si hanno notizie in merito.