domenica, Novembre 16, 2025
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Silex Microsystems torna di proprietà svedese

Silex Microsystems torna di proprietà svedese

Silex Microsystems, fonderia MEMS “pure-play”, torna a maggioranza svedese: un consorzio guidato da Bure Equity e Creades ha acquisito la quota di controllo dall’azionista principale Sai Microelectronics, che resterà con una partecipazione di minoranza. 

L’accordo, annunciato venerdì, valuta Silex Microsystems 5,5 miliardi di corone svedesi (circa 580 milioni di dollari) e segna il ritorno della maggioranza del capitale in mani svedesi per la prima volta in un decennio. Il consorzio include, oltre a Bure e Creades, Grenspecialisten, 3S Invest, la Fondazione SEB e TomEnterprise. Insieme al management e ai fondatori, il gruppo deterrà circa il 55% di Silex; Sai Microelectronics manterrà una quota del 45%. L’operazione è soggetta ad approvazioni regolamentari e si prevede che si concluderà nel terzo trimestre del 2025.



Profilo industriale: la fonderia MEMS “pure-play” leader con base a Järfälla

Fondata in Svezia 25 anni fa, Silex Microsystems ha costruito la principale fonderia MEMS “pure-play” a livello globale, con un impianto all’avanguardia a Järfälla. L’azienda serve un mercato in forte espansione, trainato da intelligenza artificiale, 5G, IoT, automazione e guida autonoma, e vanta relazioni di lungo periodo con primarie tech company internazionali.

Numeri in crescita: ricavi 2024 e marginalità

Dalla cessione del 2015 a Nav Technology (controllata di Sai Microelectronics), Silex ha accelerato lo sviluppo: CAGR delle vendite del 17% dal 2015, ricavi 2024 pari a 1,226 miliardi di corone svedesi (circa 130 milioni di USD) e margine EBIT del 28%. Il nuovo assetto proprietario è pensato per sostenere la successiva fase di crescita attraverso competenze industriali, tecniche e finanziarie tipiche di investitori “pazienti” di lungo periodo.

Governance e continuità: nuovi vertici e piano di espansione

Nel nuovo consiglio, Patrik Tigerschiöld (Presidente di Bure) diventa Presidente di Silex, mentre John Hedberg (CEO di Creades) entra come consigliere. La società ribadisce l’intenzione di proseguire l’espansione: i piani di aumento capacità a Järfälla, che avevano sollevato dibattito politico nel 2024, tornano oggi su basi più solide grazie al rientro della maggioranza in Svezia.



Cornice geopolitica: le ragioni di un “ritorno a casa”

La proprietà cinese, maturata nel 2015, ha coesistito con un contesto geopolitico via via più complesso. Nel 2022 il governo tedesco bloccò l’acquisizione dello stabilimento Elmos di Dortmund da parte di Silex per motivi di sicurezza nazionale, segnalando il crescente scrutinio sui trasferimenti tecnologici sensibili. Il ritorno della maggioranza in mani svedesi attenua le preoccupazioni politiche e regolamentari che avevano accompagnato l’espansione europea dell’azienda.

Le dichiarazioni del management

Tornare ad essere un’azienda a maggioranza svedese favorirà la nostra continua crescita, poiché operiamo in un contesto geopolitico più complesso. La domanda di MEMS è in aumento e non vediamo l’ora di proseguire l’espansione con i nostri nuovi proprietari”, ha dichiarato Edvard Kälvesten, CEO e fondatore di Silex.

Cosa aspettarsi: crescita, investimenti e posizionamento globale

Con una struttura azionaria stabilizzata e investitori domestici di lungo periodo, Silex punta a rafforzare la leadership nei MEMS “pure-play”, sostenendo nuovi investimenti produttivi e partnership industriali. Il completamento dell’operazione nel Q3 2025 costituirà il passaggio formale verso una fase 2 di crescita organica e, potenzialmente, di espansione della capacità per intercettare la domanda legata ai grandi megatrend tecnologici.