venerdì, Maggio 3, 2024
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Piccoli segnali di ripresa per le memorie e i materiali fanno sperare in una ripartenza del mercato nella seconda metà del 2023

L’anno scorso, dopo un primo semestre molto positivo, nella seconda metà dell’anno le vendite di memorie e processori sono scese in maniera significativa trasformandosi in un vero e proprio crollo nel primo trimestre di quest’anno, trascinando nella discesa anche le fonderie che producono processori.

Questo calo ha interessato anche altre tipologie di semiconduttori utilizzati negli smartphone e nei PC (sensori, interfacce, display, ecc.) coinvolgendo le aziende che li producono (ST, Texas Instruments, Infineon, ecc.). Anche queste aziende hanno visto le loro vendite consumer calare del 20/30% nel primo trimestre del 2023 ma hanno resistito meglio alla tempesta in atto grazie alla loro forte presenza nei settori automotive e industrial, in grande espansione.

Ancora una volta, la crescita del mercato dei semiconduttori non segue un percorso lineare ma è caratterizzato da un andamento ciclico, con alti e bassi più o meno accentuati. Gartner, una delle più autorevoli società di ricerche di mercato prevede per quest’anno un calo del mercato mondiale dei semiconduttori dell’11,2% con una forte ripresa nel 2024 pari al 18,5%, a quota 630,9 miliardi di dollari.

La maggior parte degli analisti prevede che le vendite globali di semiconduttori toccheranno il fondo nel secondo trimestre 2023, ovvero proprio in questi mesi. Per questo motivo, analisti, addetti ai lavori e responsabili aziendali sono alla ricerca di quei segnali, anche piccoli, che possano indicare, finalmente, un’inversione di tendenza, in particolare per il mercato delle memorie.

Fino a pochi giorni fa, le ultime informazioni non promettevano nulla di buono, con la conferma da parte della società Trendfocus di un ulteriore calo delle spedizioni di SSD nel primo trimestre 2023; da parte sua TrendForce segnalava una revisione al ribasso dei volumi di spedizione dei server per quest’anno, con un calo del 2,85% su base annua a 13,835 milioni di unità.

Poi, alcuni giorni fa, la segnalazione da parte dell’autorevole quotidiano di Hong Kong South China Morning Post del fatto che il principale produttore cinese di memorie, Yangtze Memory Technologies Corp (YMTC), avrebbe deciso di aumentare i prezzi delle sue memorie flash 3D NAND del 5%, anticipando le aspettative di un rimbalzo del settore.

Riferisce DigiTimes che altri importanti produttori di chip di memoria come Samsung Electronics, SK Hynix e Micron Technology potrebbero seguire l’esempio di YMTC e aumentare i prezzi delle NAND di una percentuale simile.

Inoltre, Micron, il più grande produttore statunitense di chip di memoria – al centro della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti – ha comunicato questo mese ai distributori che non accetterà richieste per prodotti flash DRAM e NAND con quotazioni al di sotto degli attuali prezzi di mercato.

Queste mosse indicano che molti produttori ritengono che il mercato abbia toccato il fondo e che lo squilibrio tra domanda e offerta si stia gradualmente attenuando.

L’aumento dei prezzi di YMTC anticipa le aspettative del mercato su un rimbalzo del settore, che dovrebbe stabilizzarsi gradualmente nella seconda metà di quest’anno.

La mossa è vista anche dagli addetti ai lavori del settore come un passo positivo verso l’inversione della tendenza al ribasso dei prezzi che è stata alimentata dai venti contrari dell’economia globale, dalla domanda di mercato in calo e dalle scorte in eccesso.

Secondo alcuni analisti intervistati da DigiTimes, ulteriori riduzioni dei prezzi non sono fattibili perché potrebbero portare al fallimento alcuni fornitori; gli stessi analisti valutano in 10 miliardi di dollari le perdite combinate di Kioxia, Micron, Samsung, SK Hynix e Western Digital dopo i recenti tagli dei prezzi.

Cheng Weihua, chief operating officer di YMTC, ha dichiarato in un forum alla fine di marzo che la domanda e l’offerta nel mercato flash NAND globale “raggiungeranno un equilibrio nella seconda metà dell’anno”, principalmente grazie agli ordini dei produttori di smartphone, server e personal computer.

Sulla base delle attuali indicazioni dei produttori, DigiTimes prevede che le memorie DDR5 saranno le prime a vedere uno stop della riduzione dei prezzi e un primo rimbalzo.

Un altro piccolo segnale positivo arriva dalle previsioni di TECHCET sui dielettrici metallici utilizzati in varie applicazioni elettroniche e nella produzione di memorie.

La società di consulenza prevede che i ricavi dei precursori dei semiconduttori, sia per i dielettrici metallici ad alta ƙ che per i dielettrici a basso ƙ, aumenteranno nella seconda metà del 2023, rimbalzando dall’attuale tasso di crescita dello 0%.

L’attuale appiattimento del mercato è dovuto alla riduzione dei prezzi delle memorie; TECHCET prevede che nel 2027 i ricavi dei precursori dielettrici ad alta ƙ e bassa ƙ rimbalzino in modo significativo, raggiungendo una crescita del 19% circa.

Tutti questi segnali fanno ritenere che il mercato delle memorie e dei processori toccherà il punto più basso nel secondo trimestre di quest’anno, con vendite abbastanza simili a quelle del primo trimestre per poi migliorare nel terzo trimestre e rimbalzare con più forza negli ultimi tre mesi del 2023.