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News semiconduttori e mercati del 8 marzo 2021

AMERICA & GLOBAL

Un’altra giornata pesante per i titoli tecnologici, lunedì 8 marzo 2021, con l’economia “reale” che prende il sopravvento su quella “virtuale”. Ovviamente quest’ultima continua a mantenere un ruolo fondamentale nel nostro mondo, semplicemente con la fine della pandemia si prospetta un periodo durante il quale le persone riprenderanno a viaggiare anziché trascorrere le serate guardando le serie di Netflix, torneranno a spostarsi in macchina e a frequentare i centri commerciali, anziché acquistare su Amazon, riprenderanno a studiare sui banchi di scuola anziché utilizzare Zoom. Insomma, si prospetta un periodo durante il quale diminuiranno i consumi di bit e aumenteranno quelli di benzina, compreremo più auto e moto, cambieremo casa, andremo in vacanza e spenderemo di più, a tutto vantaggio delle società che gestiscono le carte di credito e delle banche, queste ultime avvantaggiate dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato di cui sono piene, rendimenti che aumenteranno sicuramente per stare al passo con l’inflazione, che crescerà per effetto della ripresa dei consumi.

E questi ultimi cresceranno, almeno negli Stati Uniti, anche per effetto del pacchetto di stimoli da 1,9 trilioni di dollari approvati dal Senato sabato, pacchetto che dovrebbero diventare legge entro questa settimana.

A conferma che i mercati si aspettano un incremento dell’inflazione, per la quarta sessione consecutiva è aumentato, portandosi all’1,594% dall’1,551% di venerdì, il rendimento dei Treasury statunitensi a 10 anni.

D’altra parte non è difficile prevedere che l’inflazione aumenterà dopo il repentino aumento del prezzo del petrolio che ha toccato i 70 dollari al barile.

Se questo è il futuro che hanno in testa gli investitori, le “società dei bit” non possono che perdere terreno in borsa mentre i titoli bancari, petroliferi, dell’auto e del tempo libero non possono che guadagnare.

Esattamente quello che è successo ieri alla borsa americana dove il Dow Jones ha chiuso a livelli record mentre i Nasdaq Composite è arretrato pesantemente.

Per la precisione il Dow Jones ha guadagnato lo 0,97% a quota 31.802,44 punti, dopo aver toccato in giornata un nuovo record assoluto, l’S&P 500 ha perso lo 0,54% a quota 3.821,35 e il Nasdaq Composite è crollato del 2,41% a quota 12.609,16 punti.

Tra i tecnologici, ancora una volta la perdita più pesante è quella di Tesla che chiude la seduta a 563,00 dollari, in calo del 5,84%. Molto forti anche le perdite di Apple (-4,17%), Netflix (-4,47%), Twitter (-5,18%) e Facebook (-3,39%).

Più contenute quelle di Alphabet (-0,97%), Microsoft (-1,82%) e Amazon (-1,62%).

Un’altra giornata pesante anche per l’indice dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX) che perde il 5,41% a quota 2.762,75 punti e che torna sui livelli del dicembre scorso.

Osservando la raffica di segni meno sul report giornaliero, appare abbastanza chiaro che le società che perdono di meno sono le cosiddette IDM, ovvero le aziende che, oltre a progettare i chip, li producono internamente, mentre le aziende che operano in outsourcing sfruttando foundry esterne perdono molto di più.

Nel primo gruppo troviamo Intel (-1,47%), Texas Instruments (-3,47%) e Analog Devices (-3,24%) mentre del secondo gruppo fanno parte NVIDIA (-6.97%), Xilinx -6,55%) e AMD (-5,81%).
 

ASIA

Le borse asiatiche vivono un momento di consolidamento del mercato, con ancora un pesante arretramento degli indici tecnologici sulla scia di quanto successo a Wall Street venerdì.

A pesare sulle borse sono state anche le dichiarazioni del Ministero degli Esteri cinese sulla questione di Taiwan.

In una conferenza stampa a margine della sessione del Congresso nazionale del popolo cinese, il Ministro degli Esteri Wang Yi ha chiesto all’amministrazione Biden di annullare la “pratica pericolosa” del sostegno a Taiwan adottata dall’ex presidente Donald Trump. La rivendicazione della Cina su Taiwan, è una “linea rossa insormontabile”, ha detto.

Da parte sua, Wu Qian, portavoce del ministero della Difesa e delegato al congresso, ha affermato che la Cina non “rinuncerà all’uso della forza e si riserverà il diritto di prendere tutte le misure necessarie”.

A risollevare le borse non sono serviti neppure le notizie provenienti dagli Stati Uniti sui nuovi stimoli all’economia, né i dati sulle esportazioni di Pechino relativi ai primi due mesi del 2021 che hanno evidenziato un aumento del 60,6% rispetto ai primi due mesi del 2020. L’enorme aumento riflette un rimbalzo rispetto al periodo peggiore del 2020 per l’economia cinese a causa della pandemia.

Anche il graduale lancio del vaccino nella maggior parte del mondo non ha contribuito a migliorare gli indici.

In Cina l’indice Shanghai Composite scende del 2,30% e ancora peggio va per lo Shenzhen Composite che arretra del 3,24%.

Ad Hong Kong l’indice principale, l’Hang Seng perde l’1,92% a quota 28.540,83 punti.

Particolarmente penalizzati i tecnologici con Tencent che perde il 5,38%, Xiaomi che arretra dell’8,59% e SMIC che scende del 5,21%.

Un po’ meglio va per l’indice KOSPI della Corea del Sud che perde l’1,00%; in questo paniere, arretra del 3,21% SK hynix, nonostante il secondo produttore mondiale di memorie abbia annunciato oggi l’inizio della produzione in volumi della LPDDR5 DRAM da 18 GB per il mercato mobile.

L’indice taiwanese Taiex perde lo 0,22% ma arretrano molto sia UMC (-2,02%) che MediaTek (-1,81%)

Analogo il comportamento del Nikkei 225 giapponese che perde lo 0,42% ma che vede i tecnologici arretrare anche oggi. Tra i titoli con le perdite più alte, Rohm (-2,94%), Murata (-2,57%), Advantest (-3,38%) e Toshiba (-2,12%).
 

EUROPA

Euforiche le Borse europee nella speranza di una robusta ripresa economica guidata dagli Stati Uniti dove il pacchetto di stimoli all’economia da 1,9 trilioni di dollari è in dirittura d’arrivo dopo l’approvazione al Senato.

Milano tra le migliori con l’FTSE MIB che guadagna il 3,12% a quota 23.681,57 punti.

In questo clima di grande ottimismo non potevano che rimbalzare anche i titoli dell’industria dei semiconduttori con STMIcroelectronics che guadagna il 2,18% a quota 29,04 euro e Infineon Technologies che sale del 3,26% a quota 32,80 euro.

Avanzano anche l’olandese ASML (+2,43%) e l’austriaca ams (+1,13%).