sabato, Aprile 27, 2024
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Lam Research guarda con preoccupazione alla guerra tecnologica tra USA e Cina ma chiude un trimestre in forte crescita

Lam Research, uno dei più importanti fornitori al mondo di apparecchiature e servizi per la fabbricazione di semiconduttori, ha rilasciato i dati finanziari relativi al terzo trimestre dell’anno, chiuso al 25 settembre.

I conti della società, ma soprattutto le considerazioni sulle ricadute – presenti e future – delle recenti restrizioni americane nei confronti dell’industria cinese dei semiconduttori erano molto attese.

Sul fronte finanziario, nel trimestre, la società ha superato le previsioni degli analisti mettendo a segno vendite per 5,07 miliardi di dollari e un utile per azione di 10,42 dollari, contro le previsioni, rispettivamente, di 4,92 miliardi e di 9,57 dollari per azione.

Su base annua le vendite sono aumentate del 18% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa e del 9,5% rispetto al trimestre precedente.

Per quanto riguarda gli effetti delle recenti restrizioni, Lam Research prevede minori ricavi nel 2023 per 2÷2,5 miliardi, pari a circa il 12% del suo fatturato. Attualmente la Cina pesa per il 30% delle vendite, Taiwan per il 22% e la Corea del Sud per il 17%.

Secondo la società, a livello globale le vendite di apparecchiature per la produzione di semiconduttori scenderanno di circa il 20%, sia a causa delle restrizioni che per il forte calo del mercato delle memorie.

Nonostante ciò, le prospettive per il futuro sono positive, grazie ad un mercato globale che continuerà a crescere nei prossimi anni a ritmi sostenuti e che recentemente ha visto ridursi i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento.

Sulla base di queste considerazioni, è decisamente positivo anche l’outlook per l’ultimo trimestre dell’anno, nel quale la società prevede di conseguire vendite per 5,1 miliardi di dollari con un utile di 10 dollari per azione.

Questi i dati principali del trimestre chiuso al 25 settembre 2022:

La solida esecuzione combinata con l’allentamento delle condizioni della catena di approvvigionamento ha prodotto ottime prestazioni complessive“, ha affermato l’amministratore delegato Tim Archer,  “Anche se ci aspettiamo una spesa più debole per le apparecchiature per la fabbricazione di wafer nel 2023, la nostra leadership tecnologica e la comprovata esperienza nella gestione delle flessioni ci forniscono una solida base per cogliere le entusiasmanti opportunità future per l’industria dei semiconduttori“.

Nel periodo la società ha generato flussi di cassa operativi per 1.190 milioni di dollari dai quali vanno sottratti 206 milioni di dividendi pagati, 110 milioni utilizzati per il riacquisto di azioni proprie e 140 milioni di spese in conto capitale.

Lam Research è probabilmente il produttore di apparecchiature per la produzione di chip che verrà maggiormente danneggiato dalle restrizioni annunciate recentemente dal governo degli Stati Uniti; le nuove norme colpiscono infatti non solo l’esportazione di apparecchiature ma anche l’assistenza che gli ingegneri americani forniscono ai clienti cinesi per l’installazione e la messa in funzione degli impianti produttivi. Non a caso, la maggior parte dei tecnici americani che in questi giorni stanno rientrando in patria dalla Cina sono proprio dipendenti di Lam Research.

In ogni caso, l’ottimismo per il futuro manifestato dal management (oltre ai risultati finanziari fin qui conseguiti) sembra aver contagiato anche gli investitori che stanno premiando il titolo della società con guadagni settimanali superiori ai 10 punti percentuali, a quota 369 dollari, dopo un calo di circa il 55% del valore da inizio anno.