martedì, Aprile 30, 2024
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Inaugurato al Tecnopolo di Bologna il Data center del Centro Meteo Europeo

Immagine: European Centre for Medium-Range Weather Forecasts

É stato inaugurato ieri a Bologna, all’interno del Tecnopolo, il nuovo Data center del Centro Meteo Europeo ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) che ospiterà il nuovo supercomputer Atos operativo dalla metà del 2022. La nuova struttura offre la possibilità di ospitare le ultime tecnologie in supercalcolo e consentire a ECMWF di continuare il cammino verso i propri obiettivi strategici, come migliorare significativamente le previsioni delle temperature e dei venti e rendere le previsioni a lungo termine giornaliere, anziché bisettimanali. Un passo avanti fondamentale anche dal punto di vista della prevenzione di fronte a eventi meteo estremi.

Nel gennaio 2020, ECMWF ha firmato un contratto quadriennale da 89 milioni di dollari con l’azienda tecnologica europea Atos per quintuplicare la sua capacità di supercalcolo. ieri l’apertura a Bologna del datacenter che ospiterà i nuovi supercomputer del centro. Questa struttura, insieme ai nuovi uffici ECMWF a Bonn, segna anche l’espansione dell’ECMWF dal suo unico sito nel Regno Unito in un’organizzazione multi-sito con presenza internazionale.

Attraverso l’accordo con Atos, l’ECMWF sta acquisendo un supercomputer basato su BullSequana XH2000 con componenti di AMD, Mellanox e DDN. Il sistema è suddiviso in quattro Self-Sufficient Clusters, tutti collegati a storage ad alte prestazioni. Ogni cluster dispone di 1.872 nodi di calcolo e 112 nodi per scopi generici distribuiti su 22 rack (prevalentemente raffreddati ad acqua). Ogni nodo ha due processori AMD Epyc 7742 (64 core, Rome) e 256 GB di memoria (nodi di elaborazione) o 512 GB (nodi per uso generico), per un totale di oltre due petabyte di memoria.

Il sistema di storage ad alte prestazioni contribuirà con 700 terabyte di storage flash e 5,4 petabyte di storage su disco rigido per operazioni time-critical, oltre a 13 petabyte di storage per applicazioni di ricerca. Successivamente, sarà affiancato dal Data Handling System (DHS) dell’ECMWF, che sarà trasportato da Reading, nel Regno Unito, a Bologna l’anno prossimo.

Secondo ECMWF il nuovo sistema aumenterà le prestazioni di cinque volte rispetto alle sue attuali capacità HPC. I sistemi attualmente in uso sono stati acquistati attraverso un accordo del 2016 con Cray, che ha aggiornato e ampliato una coppia di sistemi Cray inizialmente acquisiti nel 2013, offrendo circa 8,5 petaflop di picco tramite una coppia di XC40. Gli XC40 continueranno a ospitare i calcoli del servizio operativo dell’ECMWF fino a maggio 2022, quando il sistema Atos rileverà tale incombenza.

La nuova capacità di elaborazione consentirà una serie di importanti cambiamenti nell’attività di ECMWF, inclusi significativi progressi di miglioramento della risoluzione orizzontale delle sue previsioni da 18 km a 10 km e un aumento del numero di livelli di risoluzione verticale da 91 a 137. L’ECMWF inoltre ha l’ambizioso obiettivo di una previsione di 5 km per il 2025.Quando è stato annunciato il contratto, Florence Rabier, Direttore Generale dell’ECMWF, ha affermato che grazie alla nuova tecnologia, “saremo ora in grado di eseguire previsioni a risoluzione più elevata in meno di un’ora, il che significa che le informazioni saranno condivise con gli Stati membri ancora più velocemente per consentire previsioni meteorologiche più puntuali. Mentre i governi e la società continuano a fare i conti con gli impatti di eventi meteorologici sempre più estremi, siamo anche orgogliosi di fare affidamento su un supercomputer progettato per massimizzare l’efficienza energetica“.

Il cuore tecnologico del Centro Meteo Europeo è solo la prima delle infrastrutture che troveranno sede al Tecnopolo di Bologna. Qui verrà installato anche il supercomputer europeo Leonardo e qui sta nascendo una vera e propria cittadella della scienza destinata a riunire le più importanti istituzioni scientifiche e di ricerca italiane. Un hub europeo dei Big data e del digitale che concentrerà nell’Emilia-Romagna Data Valley oltre l’80% della capacità di supercalcolo nazionale e il 20% di quella europea, con applicazioni pratiche in tutti i settori: transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici, transizione digitale, sanità, logistica, imprese e processi produttivi sostenibili, agricoltura.

A regime saranno venticinque i membri del personale ECMWF che lavoreranno nel nuovo Data center: ingegneri elettrici e meccanici per supportare l’infrastruttura, personale operativo 24 ore su 24 per monitorare le prestazioni dell’edificio, sistemi, applicazioni e servizi e analisti hardware e software non solo per i supercomputer ma per tutti i sistemi di supporto e quello di trattamento dei dati. La metà di essi è già operativa a Bologna, affiancata da esperti dei fornitori delle apparecchiature informatiche.

La decisione di sviluppare un nuovo Data center ha fatto seguito al riconoscimento da parte del Consiglio ECMWF che l’attuale struttura di calcolo ad alte prestazioni (HPC) a Reading, nel Regno Unito, non poteva ospitare la prossima generazione di supercomputer. Nel giugno 2017, a seguito di una gara internazionale, i rappresentanti di tutti gli Stati membri hanno approvato la proposta del Governo italiano e della Regione Emilia-Romagna di ospitare il nuovo Data center a Bologna.

Ulteriori informazioni sul Data center del Centro Meteo Europeo ECMWF di Bologna sono disponibili qui.