martedì, Dicembre 2, 2025
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HBM per l’AI: Micron raddoppia in Giappone con un investimento da 9,6 miliardi di dollari

Micron investe in Giappone 9.6 miliardi di dollari

Micron prevede di iniziare la costruzione del nuovo stabilimento all’interno del suo sito di Higashi-Hiroshima nel maggio 2026, con l’obiettivo di avviare le spedizioni di chip HBM intorno al 2028. Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) erogherà un sussidio fino a 774,5 miliardi di yen per il progetto.

Il colosso statunitense dei semiconduttori Micron Technology ha annunciato un piano di investimento massiccio in Giappone: circa 9,6 miliardi di dollari (pari a 1,5 trilioni di yen) saranno destinati alla realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di chip di memoria avanzati, fondamentali per l’Intelligenza Artificiale (AI). Lo stabilimento sorgerà all’interno del complesso esistente di Micron a Higashi-Hiroshima, nel Giappone occidentale.

L’investimento mira a rafforzare la catena di approvvigionamento giapponese e a garantire l’accesso nazionale a componenti critici, un obiettivo prioritario per il governo di Tokyo.



Il ruolo critico delle memorie HBM

Il nuovo stabilimento si concentrerà sulla produzione di chip di memoria ad alta larghezza di banda (HBM) di nuova generazione. L’HBM è un componente chiave dei sistemi AI; lavora a stretto contatto con le unità di elaborazione grafica (GPU), prodotte da player come Nvidia, e grazie alla sua elevata capacità di memoria e alla rapida trasmissione dei dati, è cruciale per la velocità di elaborazione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa.

Attualmente, l’offerta globale di chip HBM non è riuscita a tenere il passo con la domanda, in crescita esponenziale grazie alla costruzione di data center in tutto il mondo. La decisione di Micron di aumentare la capacità produttiva mira non solo a servire il mercato globale ma anche a stabilizzare i prezzi e la disponibilità di questi componenti essenziali in Giappone.



Il supporto finanziario di Tokyo

Il progetto Micron è un pilastro della più ampia strategia del Giappone volta a costruire una catena di fornitura autosufficiente per chip avanzati. Il sostegno finanziario del governo giapponese è determinante.

  • Sussidi METI: Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) erogherà un sussidio che raggiunge complessivamente i 774,5 miliardi di yen. Questa cifra riflette l’importanza attribuita al progetto ed è parte di un investimento complessivo da 2 trilioni di yen che Micron sta pianificando sull’impianto di Hiroshima a partire dal 2023.
  • Strategia Nazionale: Il sostegno a Micron si inserisce nell’impegno del governo giapponese di stanziare oltre 10 trilioni di yen entro l’anno fiscale 2030 per lo sviluppo di semiconduttori e sistemi di intelligenza artificiale. Tokyo ha già erogato sussidi per la costruzione di impianti da parte di TSMC e del produttore giapponese Kioxia Holdings.

Il contesto geopolitico e la competizione globale

La decisione di Micron di espandere le sue operazioni in Giappone è fortemente influenzata dai crescenti rischi geopolitici, in particolare la rivalità tra Stati Uniti e Cina e le preoccupazioni sulla sicurezza della supply chain che coinvolge Taiwan, dove Micron gestisce altri importanti impianti di produzione.



Già a maggio 2025, Micron aveva introdotto la tecnologia di litografia a ultravioletti estremi (EUV), l’attrezzatura di produzione più costosa, presso lo stabilimento di Hiroshima per la produzione di massa per la prima volta in Giappone, un segnale chiaro dell’impegno a diversificare la produzione di chip avanzati al di fuori di Taiwan.

L’investimento posiziona Micron per sfidare il leader di mercato. I dati di Counterpoint indicano che nel periodo aprile-giugno 2025, il mercato globale dei chip HBM era guidato da SK Hynix con una quota del 64%, seguita da Micron con il 21%. Il nuovo stabilimento, il primo di Micron dal 2019, è destinato a diventare uno dei siti di produzione di HBM più avanzati al mondo, consentendo all’azienda americana di colmare il divario con il rivale sudcoreano.

Rapidus e l’ecosistema giapponese

Il progetto Micron si affianca agli sforzi del produttore giapponese di chip Rapidus, che sta lavorando alla produzione di massa di chip di calcolo all’avanguardia a Hokkaido. Una volta completati entrambi i progetti, il Giappone sarà in grado di reperire sia i chip di calcolo che quelli di memoria a livello nazionale, realizzando l’obiettivo strategico di autosufficienza nella produzione di chip avanzati.