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Chips Act 2.0: la Semicon Coalition chiede una revisione della legge per rafforzare la posizione dell’Europa nei semiconduttori

L’associazione, cui aderiscono i 27 Stati membri, ha presentato una dichiarazione comune con l’obiettivo di rafforzare e rilanciare la posizione dell’Europa nell’industria globale dei semiconduttori.

Nell’ambito delle consultazioni in atto per modificare l’attuale legge europea sui semiconduttori (European Chip Act), la Semiconductor Coalition Europe, con il sostegno degli Stati membri dell’UE, ha presentato una propria Dichiarazione Congiunta per richiedere una revisione della legge con l’obiettivo di rafforzare e rilanciare la posizione dell’Europa nell’industria globale dei semiconduttori. Il messaggio è chiaro: i semiconduttori sono fondamentali per la società, la competitività e la sicurezza dell’Unione Europea.

Per l’Italia, ha sottoscritto la dichiarazione il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso; tra i firmatari, anche ANIE.

La Dichiarazione definisce l’ambizione di un Chips Act 2.0, riconoscendo la necessità per l’Europa di agire con coraggio per affrontare le vulnerabilità, cogliere le opportunità tecnologiche e costruire un ecosistema di semiconduttori resiliente che sostenga la prosperità, la resilienza e l’indispensabilità tecnologica dell’Europa.



I semiconduttori sono la spina dorsale dell’economia digitale e delle tecnologie critiche, alimentando i settori automobilistico, delle telecomunicazioni, sanitario, energetico, della difesa e dell’intelligenza artificiale: la Dichiarazione sottolinea la necessità che l’Europa agisca congiuntamente per ridurre le vulnerabilità, proteggere le catene di approvvigionamento e rafforzare la leadership tecnologica nella progettazione, nella produzione e nell’innovazione.

La Commissione europea sta già conducendo una consultazione pubblica sul Chips Act per raccogliere osservazioni e proposte dagli operatori del settore, alla luce dei segnali che ne mettono in discussione l’efficacia nel rilancio della produzione di semiconduttori in Europa.

A fine aprile, la Corte dei Conti europea aveva dichiarato che l’obiettivo dell’UE di raggiungere entro il 2030 una quota del 20% della produzione mondiale di semiconduttori era irraggiungibile al ritmo attuale.
Attualmente, la quota della catena del valore globale dei chip detenuta dall’Europa è di poco superiore al 9,8%, sostanzialmente invariata rispetto al 2022, mentre il contributo delle attività di fonderia (front-end e back-end) è più basso e risulta in calo: sia a causa della flessione ciclica del business delle IDM europee negli ultimi due anni, sia per l’aumento della produzione dei competitor asiatici e, recentemente, anche degli Stati Uniti.

Gli attori dell’intera filiera dei semiconduttori sono invitati a condividere le loro opinioni sull’attuale performance del Chips Act e su come l’attuale legge dovrebbe essere modificata per garantire che l’Europa possa competere a livello globale, rafforzare la sovranità tecnologica e cogliere nuove opportunità tecnologiche.

La consultazione pubblica e l’invito a presentare contributi saranno disponibili per 12 settimane (a partire dal 5 settembre) sul portale Have Your Say – Public Consultations.

I contributi confluiranno nella relazione di valutazione della Commissione e contribuiranno alla futura revisione del Chips Act.

Di seguito è possibile scaricare la Dichiarazione Congiunte della Semiconductor Coalition Europe. Qui la versione in italiano.



SINTESI DELLA DICHIARAZIONE DELLA SEMICON COALITION

La Semicon Coalition, composta da aziende e organizzazioni europee del settore, riafferma l’urgenza di un nuovo quadro legislativo per i semiconduttori.
L’attuale EU Chips Act, varato nel 2023, è giudicato insufficiente a fronte della crescita esplosiva degli investimenti pubblici e privati nei Paesi concorrenti (USA, Cina, Corea, Taiwan).

I firmatari denunciano che gran parte del valore creato nel settore continua a concentrarsi fuori dall’Unione Europea, e che l’obiettivo del 20 % di quota di mercato globale entro il 2030 è irrealistico e troppo generico.

Visione e finalità

L’Europa deve considerare i semiconduttori un’industria strategica al pari di difesa e aerospazio, e trattarli come una priorità assoluta per investimenti, innovazione e protezione strategica.
Il documento propone un “Chips Act 2.0”, più ambizioso e mirato, per ridurre le vulnerabilità europee e consolidare il ruolo dell’UE nelle catene globali di valore.

I tre obiettivi strategici
  1. Prosperità: creare un ecosistema europeo competitivo che generi crescita economica e occupazione.
  2. Indispensabilità: mantenere e sviluppare la leadership tecnologica e scientifica europea nei nodi chiave della filiera.
  3. Resilienza: garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di semiconduttori affidabili per i settori critici (difesa, energia, sanità, telecomunicazioni).
Le cinque priorità politiche

A) Ecosistema industriale solido e complementare

  • Rafforzare le collaborazioni tra imprese, centri di ricerca e università.
  • Potenziare la pipeline tecnologica, dalle fasi di R&S alla produzione industriale.
  • Facilitare le condizioni di crescita in Europa (permessi, energia, infrastrutture).
  • Introdurre un fast-track legislativo per accelerare investimenti strategici.

B) Finanziamenti pubblici e privati coordinati

  • Allineare fondi nazionali, europei e privati.
  • Mobilitare capitali di rischio e riformare i meccanismi di concorrenza e IPCEI.
  • Integrare nel Quadro finanziario pluriennale 2028 nuovi fondi per i semiconduttori.
  • Creare una catena del valore europea per l’AI che integri R&S, progettazione e produzione.

C) Formazione e competenze

  • Istituire un Programma europeo per le competenze nei semiconduttori.
  • Promuovere formazione STEM, riqualificazione e mobilità dei ricercatori.
  • Attirare e trattenere talenti internazionali.

D) Sostenibilità e competitività ambientale

  • Sviluppare chip e componenti per la transizione verde.
  • Promuovere una produzione più pulita e circolare, basata su energie rinnovabili e materiali sostenibili.

E) Cooperazione internazionale

  • Rafforzare le alleanze con Paesi “like-minded” (USA, Giappone, Corea, Taiwan).
  • Favorire joint venture con aziende extra-UE e attrarre competenze strategiche in Europa.
  • Costruire una supply chain globale aperta ma sicura.
Appello finale

I firmatari si dichiarano pronti a collaborare con la Commissione europea per redigere e attuare un nuovo Chips Act europeo, capace di:

  • stimolare crescita e innovazione,
  • rafforzare la sovranità tecnologica,
  • rendere l’Europa prospera, resiliente e strategicamente indispensabile.

“Insieme possiamo innovare, competere e primeggiare, assicurando all’Europa la leadership nelle tecnologie critiche del futuro.”