venerdì, Maggio 17, 2024
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Superano le aspettative i risultati di Texas Instruments nel quarto trimestre 2021 e nell’intero 2021

Texas Instruments ha rilasciato ieri i risultati finanziari dell’ultimo trimestre 2021 e dell’intero esercizio 2021 con fatturato e utili in forte crescita. 

Anche per chi produce circuiti analogici, il 2021 è stato uno dei migliori anni di sempre. Texas Instruments, la prima azienda al mondo in questo settore, ha rilasciato ieri i dati relativi al quarto trimestre 2021 e all’intero esercizio 2021 che evidenziano una forte crescita di ricavi e utili, confermando la presenza di TI tra le TOP TEN del settore dei semiconduttori.

Con un balzo del 27%, le entrate hanno raggiunto nel 2021 il livello record di 18,3 miliardi di dollari, una cifra impensabile sino a pochi anni fa per una società che produce prevalentemente circuiti integrati analogici e a segnale misto per il mercato industriale e automotive. Ma quello che sorprende ancor di più è la solidità e la continuità dei profitti che prosegue ininterrotta da molti anni. Nel 2021 la società ha messo a segno profitti netti pari a 7,77 miliardi di dollari, pari al 42% delle entrate, un record assoluto tra le società del settore (e non solo). L’incremento del fatturato è dipeso in gran parte dalla forte domanda di semiconduttori che ha caratterizzato il 2021, e che ha riguardato in particolare il settore automotive, mentre l’elevata profittabilità deriva da una strategia produttiva che ha visto migrare gran parte della produzione verso l’utilizzo di wafer da 300 mm, con risparmi sui costi di circa il 40% rispetto all’impiego di wafer da 200 mm.

Negli ultimi mesi la società è stata accusata di avere pesanti responsabilità nella carenza globale di semiconduttori che ha bloccato interi settori industriali, non riuscendo a consegnare un numero sufficiente di chip. I dati appena diffusi dimostrano tutt’altro: nel 2021 la società è riuscita a consegnare, con uno sforzo logistico gigantesco, il 20% circa di unità in più, e se carenza c’è stata è da attribuire esclusivamente alla fortissima impennata della domanda. Non solo. Guardando al futuro (con alcuni studi che prevedono un mercato da un trilione di dollari entro il 2030, il doppio di quello attuale), la società sta lavorando alacremente per aumentare la sua capacità produttiva con l’ampliamento degli attuali siti produttivi e la costruzione di nuovi stabilimenti.
Un futuro, dunque, che si prospetta decisamente positivo per la società.

Tornando ai dati diffusi ieri, queste le cifre più significative del quarto trimestre 2021:

Texas Instruments ha registrato vendite per 4,832 miliardi di dollari (+19% rispetto allo stesso periodo del 2020) con un guadagno per azione di 2,27 dollari, battendo le stime degli analisti e le previsioni della stessa società che nell’outlook di ottobre 2021 aveva previsto per il Q4 entrate comprese tra 4,22 e 4,58 miliardi di dollari e un EPS tra 1,83 e 2,07 dollari.

A riprova dello sforzo messo in campo da TI per fare fronte alla carenza di chip, nel Q4 la società ha speso per investimenti in conto capitare 1.282 milioni di dollari contro i 212 milioni del Q4 del 2020.

Per quanto riguarda l’intero 2021, queste le cifre più significative:

Nel corso del 2021 il fatturato ha raggiunto 18,344 miliardi di dollari e l’utile netto 7,769 miliardi; il flusso di cassa operativo è risultato di 8,8 miliardi di dollari, quello libero di 6,3 miliardi, pari al 34% delle entrate.

Gli azionisti sono stati remunerati con 4,4 miliardi, tra dividendi e riacquisto di azioni proprie, a dimostrazione della sostenibilità della politica aziendale di Texas Instruments. Le spese in conto capitale hanno raggiunto 2,469 miliardi di dollari contro i 649 milioni del 2020.

La società si aspetta per il primo trimestre 2022 ricavi compresi tra 4,50 e 4,90 miliardi di dollari con un EPS tra 2,01 e 2,29 dollari per azione.

I risultati sono stati accolti favorevolmente dai mercati che hanno premiato il titolo con un incremento del 5% circa.

Texas Instruments ha in corso numerose iniziative per incrementare la propria capacità produttiva. La più importante riguarda la nuova fabbrica per wafer da 300 mm che è stata annunciata lo scorso autunno e che sta sorgendo a Sherman, una località nel nord del Texas. Nel nuovo sito verranno inizialmente realizzati due fab, che potrebbero diventare 4 in futuro. L’impianto – destinato prevalentemente alla produzione di semiconduttori per il mercato automotive e industriale – dovrebbe dare lavoro a circa 3.000 persone e diventare operativo entro il 2025. La società prevede un investimento complessivo di 30 miliardi di dollari.

Le nuove fab andranno a completare gli impianti da 300 mm di TI già esistenti che comprendono DMOS6 (Dallas, Texas), RFAB1 e  RFAB2 (entrambi a Richardson, Texas); l’impianto RFAB2 sarà completata a breve e dovrebbe iniziare la produzione nella seconda metà di quest’anno. Nel 2023 sarà operativo anche lo stabilimento LFAB di Lehi (UT) acquistato recentemente dal produttore di memorie Micron.