martedì, Maggio 14, 2024
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Sigfox e LoRaWAN, due destini diversi per le tecnologie wireless più innovative dell’ultimo decennio

Mentre LoRaWAN continua ad espandersi in tutto il mondo, la francese Sigfox è costretta a chiedere l’amministrazione controllata per rimane in vita. 

È di pochi giorni fa la notizia che Sigfox, la società francese che da più di 10 anni è impegnata nella costruzione di una rete globale per IoT a basso consumo e basso costo basata sulla tecnologia proprietaria Ultra Narrow Band, è stata ammessa alla procedura di amministrazione controllata dal tribunale commerciale di Tolosa.

La richiesta è stata avanzata dalla stessa società “a beneficio di Sigfox e della sua controllata Sigfox France” si legge in un comunicato dell’azienda, “La procedura consentirà al gruppo Sigfox di continuare tutte le sue attività commerciali e il supporto ai clienti, sotto il controllo dei commissari giudiziali nominati dal Tribunale“.

Secondo Sigfox la pandemia da COVID-19 “ha rallentato l’attività negli ultimi due anni, in un mercato caratterizzato dalla carenza di componenti elettronici“, circostanze che avrebbero “pesato negativamente sulla situazione finanziaria della società ed in particolare sul suo livello di indebitamento”.

Il periodo di garanzia giudiziale – prosegue il comunicato – dovrebbe consentire di identificare, grazie all’attuazione di un piano di dismissioni, nuovi acquirenti con la capacità di operare per lo sviluppo a lungo termine di Sigfox, garantendo il mantenimento dei posti di lavoro“.

Nell’ultimo esercizio finanziario la società ha registrato una perdita netta di quasi 91 milioni di euro su ricavi di poco superiori a 24 milioni di euro, con i debiti che hanno raggiunto quota 118 milioni di euro.

Queste sono solamente alcune delle difficoltà che la società ha dovuto affrontare negli ultimi due anni. A fine 2020, Sigfox ha dovuto vendere la sua rete tedesca, una delle prime ad essere stata completata molti anni fa, e nel febbraio 2021 il suo CEO e fondatore, Ludovic Le Moan, è stato esonerato e sostituito con Jeremy Prince, l’attuale amministratore.

Sotto la sua guida, Sigfox ha tentato di rifocalizzarsi sulle applicazioni di tracking per la logistica e sul metering, due applicazioni dove la tecnologia Sigfox è ritenuta più efficiente rispetto alla concorrenza.

La società è stata finanziata con oltre 300 milioni di dollari nel corso degli anni da un gruppo di investitori di alto profilo (Intel, Total, Samsung, NTT, SK Telecom, Salesforce, ecc.) raggiungendo una valutazione superiore al miliardo di dollari.

Sigfox dichiara che la sua rete globale, realizzata in collaborazione con partner locali, copre 75 paesi, per 1,4 miliardi di persone, e collega 20 milioni di oggetti con 80 milioni di messaggi inviati ogni giorno.

Cifre decisamente modeste, soprattutto per quanto riguarda il numero di dispositivi attivi, per una società che aveva l’ambizione di collegare miliardi di oggetti.

Sicuramente tutte le previsioni del mercato IoT si sono ridimensionate: rispetto ai 50 o 70 miliardi di endpoint previsti per il 2020, gli oggetti connessi a fine 2020 erano solamente 11,3 miliardi, la maggior parte dei quali di tipo WLAN (Wi-Fi e simili) e WPAN (Zigbee, Bluetooth, Thread, ecc.), come si vede in questo grafico dove sono indicate anche le previsioni di crescita per i prossimi anni.

Fonte: IOT ANALYTICS ( https://iot-analytics.com/)

Per quanto riguarda il mercato delle connessioni LPWA, quello che riguarda Sigfox, una importante fetta è stata sicuramente erosa dall’arrivo delle tecnologie LPWA licensed (NB-IoT, LTE-M, ecc.) che attualmente valgono circa il 50% del mercato.

Tra le singole tecnologie, l’NB-IoT domina con una quota di mercato del 44%, seguita da LoRaWAN con il 37%.

Fonte: STATISTA (https://www.statista.com/)

Queste considerazioni spiegano solo in parte la profonda crisi di Sigfox, che non ha interessato LoRaWAN, il suo principale concorrente.

Addirittura, come riportato ieri, l’espansione di LoRaWAN continua su tutti i fronti, da quello commerciale a quello tecnologico, con il riconoscimento formale di LoRaWAN come standard internazionale ITU per reti geografiche a bassa potenza e con la connettività IoT satellitare abilitata dalla nuova soluzione Long Range Frequency Hopping Spread Spectrum (LR-FHSS).

Più che di mercato, la crisi che sta attraversando Sigfox sembra dipendere dal modello di business, con l’azienda che pur riuscendo a garantire costi contenuti per l’hardware e i servizi di rete, agisce come un provider tradizionale.

LoRaWAN, al contrario, offre un ecosistema molto più aperto che favorisce la nascita di differenti tipi di servizi e stimola l’innovazione tecnologica, come dimostrano, ad esempio, il successo di iniziative come The Things Network, le applicazioni IoT satellitari e la nuova tecnologia LR-FHSS.

L’unico elemento negativo di questa tecnologia riguarda la disponibilità di un solo fornitore di silicio (Semtech), problema recentemente superato grazie agli accordi di licenza con altri produttori di semiconduttori.