giovedì, Aprile 25, 2024
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Partenza sprint del Nasdaq, con Apple che raggiunge un valore di 3 mila miliardi di dollari e Tesla che guadagna il 13,53%

Nonostante la nuova ondata di contagi, gli investitori scommettono sulla crescita del mercato cellulare 5G e delle vetture elettriche, premiando i due campioni indiscussi di questi settori: Apple e Tesla.

Dopo un 2021 decisamente positivo per tutti i titoli tecnologici, nessuno avrebbe scommesso su una ripartenza così euforica per le società high-tech. Anche perché la variante Omicron sta causando nuove chiusure e limitazioni agli spostamenti; in aumento anche i ricoveri e i decessi, pur con numeri decisamente più bassi rispetto ai precedenti picchi del contagio.

Se dovessimo valutare l’ondata pandemica in atto sulla base dell’andamento dei mercati – che, come noto, guardano in avanti di almeno sei mesi – dovremmo dare ragione a quanti ritengono che la variante Omicron sia poco più che un’influenza e che rappresenti il preludio per la fine definitiva della pandemia globale da Coronavirus.

Il Nasdaq Composite ha chiuso la prima giornata di borsa del 2022 con un solido +1,20%, trascinato da alcuni titoli di “peso” come Apple e Tesla.

La società della Mela ha guadagnato il 2,50%, a quota 182,01 dollari per azione, raggiungendo una capitalizzazione di borsa di 2.990 miliardi di dollari; nel corso della seduta, tuttavia, la quotazione raggiunta dal titolo ha fatto sì che il valore di Apple superasse i 3.000 miliardi di dollari: un record assoluto.

Evidentemente i mercati ritengono che la società abbia ancora ampi margini di crescita, specialmente nel campo degli smartphone, le cui vendite saranno trainate dalla tecnologia 5G. Secondo gli esperti, il 2022 segnerà la definitiva consacrazione di questa tecnologia in tutti i suoi aspetti, funzionalità e frequenze, comprese le bande mmWave.

Un forte impulso alla crescita arriverà anche dai laptop e desktop alimentati dai nuovi processori M1 e da quelli che seguiranno, M2 e M3, nonché dai servizi, un’altra importante voce delle entrate per Apple.

Tre trillion di dollari sono troppi? Sta di fatto che Apple è un’azienda più che consolidata, con vendite annue pari a 365,8 miliardi (pari al PIL della Danimarca) e un utile netto di 94,7 miliardi (ultimo bilancio disponibile). Il tutto per un P/E pari a circa 32, un valore decisamente nella norma.

Insomma, 3.000 miliardi li vale tutti, ed è anche probabile, con le opportunità che si profilano all’orizzonte, che il valore salga ancora. Non foss’altro che per il piano di riacquisto di azioni proprie per 90 miliardi di dollari deciso dal Consiglio di Amministrazione della società. Da questo punto di vista, dobbiamo riconoscere che Apple è sempre stata particolarmente generosa con i propri azionisti.

Diverso è il caso di Tesla che, nonostante i numeri, può essere considerata ancora una startup. E come startup nella quale credono in tanti, presenta un rapporto P/E particolarmente elevato, pari a circa 380.

La società ha comunicato ieri i dati relativi ai veicoli prodotti, superando ancora una volta le stime degli analisti. Nel 2021 Tesla ha prodotto  936 mila vetture, contro il mezzo milione circa di unità prodotte nel 2020 (+80%). Quello che stupisce non è tanto l’aumento percentuale della produzione, quanto il fatto che nell’anno che ha segnato la crisi più grave per l’industria automobilistica globale, con una perdita di produzione stimata in oltre 200 miliardi a causa principalmente della carenza di chip, Tesla sia riuscita a raggiungere questi risultati.

Ieri le azioni Tesla sono aumentate del 13,53%, a quota 1.199,78 dollari,  portando la capitalizzazione di borsa della società a 1.200 miliardi di dollari.