venerdì, Maggio 3, 2024
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Che succede a NVIDIA? Il titolo perde il 10% in un solo giorno

NVIDIA perde il 10% in un solo giorno

Ieri sera, alla borsa di New York, il titolo NVIDIA ha chiuso un periodo di debolezza con un tonfo del 10%, registrando un calo del 20% circa dai picchi di marzo, quando aveva toccato una quotazione di 950 dollari.  

Anche se la pesante battuta d’arresto di NVIDIA non è isolata, lo scivolone ha destato parecchio stupore (ed apprensione) tra gli investitori, sia per l’entità del calo che per il peso della società nel settore dei semiconduttori e più in generale in quello tecnologico. È molto raro infatti, che il titolo di una società che vale oltre 2 trilioni di dollari sia oggetto di variazioni così ampie.

Dopo aver guadagnato il 237% nel 2023 ed aver toccato il 25 marzo 2024 la quotazione di 950,02 dollari con un incremento da inizio anno del 92% circa, il titolo ha iniziato a manifestare segnali di debolezza, unitamente all’intero comparto dei semiconduttori, in particolare dopo i dati sull’inflazione negli Stati Uniti e le recenti decisioni della Fed di lasciare invariati i tassi di interesse.

A questi dati macroeconomici, che potrebbero giustificare in parte un calo di interesse nei confronti del comparto tecnologico, non si è accompagnato alcun segnale negativo che abbia interessato NVDIA. Al contrario, sono aumentate i giudizi positivi sulle capacità tecnologiche dell’azienda, sulla forza del suo business e sulle prospettive future.

Nelle ultime settimane tutte le banche d’affari e i principali fondi di investimento hanno confermato il loro giudizio BUY o Strong BUY sul titolo, aumentando anche il prezzo obiettivo.

In occasione della diffusione del bilancio di TSMC – azienda che fabbrica i chip di NVIDIA e che ha chiuso il primo trimestre 2024 con risultati superiori alle aspettative – i commenti dei dirigenti della società e degli analisti sono stati concordi sul fatto che l’unico settore che non presenta incognite future è proprio quello dell’intelligenza artificiale.

Nell’immediato, sul fronte geopolitico, i timori di un allargamento del conflitto in Medio Oriente sono rientrati dopo il quasi simbolico raid israeliano e le dichiarazioni insolitamente moderate dei dirigenti iraniani.

Infine, tra i concorrenti di NVIDIA, in particolare Intel e AMD, nessuno appare in grado di contrastare la supremazia tecnologica dell’azienda di Jensen Huang.

Cosa sta succedendo, quindi, al titolo NVIDIA?

La spiegazione più semplice è quella del timore da parte degli azionisti di perdere i guadagni (teorici) fin qui conseguiti, spiegazione che necessita di una premessa.

Soprattutto quest’anno, la forte domanda del titolo è stata dettata da quello che gli americani chiamano Fear of Missing Out (FOMO), ovvero dal timore di essere tagliati fuori da uno dei business più promettenti per il futuro, nello specifico da quello dell’Intelligenza Artificiale.

Nell’attuale situazione di mercato, quasi tutti i possessori di azioni NVIDIA si trovano ad avere guadagni, sempre teorici, del 20÷50% o anche più, e basta un calo delle quotazioni di qualche punto per scatenare una serie di fortissime vendite.

Il ragionamento è molto semplice: ”Meglio rinunciare a 10% o più del mio guadagno attuale del 50% e portare a casa la differenza piuttosto che rimanere col cerino in mano”.

Un guadagno magari più contenuto ma certo. Ed ecco i forti cali.

Ovviamente questa visione, puramente speculativa, non tiene conto dei fondamentali della società che rimangono solidissimi, come evidenziato dai dati della trimestrale diffusa a febbraio e come sicuramente confermeranno i dati del prossimo Quarter che verranno diffusi il 22 maggio.

Nel 2023 (FY2024) l’azienda ha chiuso i 12 mesi con vendite per quasi 61 miliardi di dollari e un utile netto di 29,76 miliardi. Le previsioni per il 2024 stimano un fatturato di quasi 100 miliardi di dollari (mai raggiunto in precedenza da una società di semiconduttori) con un utile netto attorno ai 50 miliardi.

Anche per questo, nonostante le elevate quotazioni raggiunte dal titolo, il P/E di NVIDIA (65) rimane uno dei più convenienti tra le società del settore.