sabato, Luglio 27, 2024
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Analog Devices completa l’acquisizione di Maxim Integrated

Dopo il via libera dell’Autorità antitrust cinese di alcuni giorni fa, Analog Devices ha annunciato oggi il completamento dell’acquisizione di Maxim Integrated. L’unione delle due aziende rafforza ulteriormente la posizione di ADI come produttore di semiconduttori analogici ad alte prestazioni con un fatturato di oltre 9 miliardi di dollari nei dodici mesi precedenti, margini tra i più alti nel settore e un flusso di cassa libero (free cash flow) di oltre 3 miliardi di dollari su base pro-forma.

Quella di oggi è una tappa fondamentale per ADI e sono lieto di dare il benvenuto al team Maxim, che condivide la nostra passione per la risoluzione dei problemi tecnologici più complessi dei nostri clienti“, ha dichiarato Vincent Roche, Presidente e CEO. “Con oltre 10.000 ingegneri e il portafoglio più ampio e completo di tecnologie best-in-class, siamo ben posizionati per sviluppare soluzioni ancora più complete e all’avanguardia per i nostri clienti. Guideremo insieme le future innovazioni dei semiconduttori analogici, mentre progettiamo un futuro migliore, più sicuro e più sostenibile per tutti“.
Questo il video del del messaggio di Vincent Roche:

Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di Maxim hanno ricevuto 0,63 azioni ordinarie ADI per ogni azione Maxim posseduta; ne risulta che la compagine azionaria della società combinata è composta per il 69 percento dai possessori di azioni ADI e per il 31 percento dai possessori di azioni Maxim. Le azioni ordinarie Maxim non saranno più quotate per la negoziazione sul mercato azionario NASDAQ.

In relazione alla chiusura della transazione, Tunç Doluca, ex presidente e amministratore delegato di Maxim, e Mercedes Johnson, ex dirigente fondatrice di Avago Technologies, entreranno nel consiglio di amministrazione di ADI. Doluca e Johnson hanno fatto parte del consiglio di amministrazione di Maxim fino alla chiusura della transazione.

Con l’integrazione di Maxim, Analog Devices rafforza il suo secondo posto nella classifica dei produttori di dispositivi analogici, tallonando sempre più da vicino Texas Instruments, ai vertici di questa classifica con una quota di mercato del 19%, come evidenzia l’ultimo report di IC Insight:

Con vendite per 10,9 miliardi di dollari, Texas Instruments ha mantenuto la sua posizione di fornitore leader di dispositivi analogici anche nel 2020; le vendite di prodotti analogici di TI sono aumentate di 650 milioni di dollari, il 6% circa in più rispetto al 2019. Le entrate analogiche di TI nel 2020 hanno rappresentato il 75% dei suoi 14,5 miliardi di vendite totali di semiconduttori.

Circa la metà dei dispositivi analogici di TI è stata prodotta su wafer da 300 mm con una riduzione del costo del die del 40% rispetto ai dispositivi prodotti con wafer da 200 mm; secondo TI i circuiti integrati completamente confezionati e testati realizzati su wafer da 300 mm costano circa il 20% in meno rispetto a quelli fabbricati con wafer da 200 mm.

Con un risparmio così significativo, TI ha annunciato l’intenzione di costruire un impianto da 300 mm a Richardson, in Texas, per supportare la futura crescita dell’analogico; la fabbrica dovrebbe iniziare la produzione entro il 2022.

Per quanto riguarda Analog Device, nel 2020 le vendite sono calate dell’1% a 5,1 miliardi di dollari, corrispondenti ad una quota di mercato del 9%. Le vendite di prodotti analogici di ADI hanno subito un’impennata dopo l’acquisizione di Linear Technology nel 2017. Attualmente i prodotti di ADI per applicazione finale hanno come destinazione il mercato industriale per il 53%, delle comunicazioni per il 21%, dell’automotive per il 14% e consumer per l’11%.

Maxim Integrated in questa speciale classifica occupa la settima posizione con vendite per 2,0 miliardi di dollari, in crescita dell’8% rispetto al 2019.

Tutti gli analisti prevedono che l’integrazione rafforzerà la posizione di Analog Devices nei principali mercati industriali, delle comunicazioni e della sanità digitale grazie alle competenze di Maxim nell’automotive e nei data center ed alla limitata sovrapposizione di prodotti tra le due società.