
Record storico per il titolo Technoprobe che in chiusura si attesta a 10,54 euro per azione. L’azienda prevede una crescita a doppia cifra delle vendite nel 2026 e un raddoppio della capacità produttiva per il business SoC e memorie.
Più che i dati del terzo trimestre, in linea con le previsioni, sono state le aspettative di crescita dell’azienda a mettere ieri il turbo alle azioni Technoprobe, balzate in chiusura al record storico di 10,54 euro per azione, per una capitalizzazione di Borsa di circa 6,8 miliardi di euro.
Un contributo decisivo è arrivato anche dall’aggiornamento dei rating degli analisti: Equita ha alzato il target price a 11 euro (da 9,4 euro), Banca Akros a 10 euro (da 9,5 euro) e Deutsche Bank a 11 euro (da 10,5 euro). Valutazioni positive sono giunte anche da Berenberg, Mediobanca Research e UBS, che ha avviato la copertura sul titolo con un rating buy e un target price di 10,40 euro.
Il balzo dei margini
Dalla conference call sono emerse indicazioni molto positive sull’evoluzione del business per il 2026 e 2027, spinte dalla crescita dei processori per l’intelligenza artificiale (AI) e delle memorie HBM.
L’aumento dei volumi e la maggiore complessità dei chip richiedono capacità di test più avanzate, a vantaggio delle aziende che forniscono questi servizi. Grazie anche agli accordi con i due leader del settore, Teradyne e Advantest, Technoprobe si trova oggi a cavalcare l’onda dell’intelligenza artificiale al pari dei principali protagonisti globali come NVIDIA, Broadcom e AMD.
I ricavi generati da questo comparto hanno più che compensato la flessione registrata in altri segmenti, come quello automobilistico e industriale, ancora deboli.
Per quanto riguarda i risultati dei primi nove mesi dell’anno, si segnala il forte incremento dell’EBITDA, cresciuto del 53,3% a 146,1 milioni di euro. Per il quarto trimestre, la società prevede un ulteriore miglioramento dei margini, con un’EBITDA margin attesa al 34,7%, rispetto al 31,3% dei primi nove mesi.
A fine 2025, Technoprobe dovrebbe registrare un fatturato record di circa 630 milioni di euro, ma soprattutto margini significativamente superiori a quelli del 2024.
Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato
Durante la conference call che ha seguito la diffusione dei risultati finanziari, Stefano Felici, Amministratore Delegato di Technoprobe, ha illustrato i piani di espansione produttiva dell’azienda:
“Attualmente operiamo a circa il 90% della capacità produttiva. Il piano di espansione prevede il raddoppio della capacità per il business SoC e memorie, con spese in conto capitale comprese tra 40 e 50 milioni di euro per un primo progetto e oltre 100 milioni per un nuovo stabilimento.
L’aumento della capacità sarà graduale, guidato dall’efficienza interna e dall’introduzione di nuove tecnologie.
Per quanto riguarda l’HBM, siamo nella fase finale di qualificazione e prevediamo di ottenere i primi risultati commerciali già nel corso del prossimo anno. La transizione verso le nuove tecnologie sarà graduale. Restiamo un player forte nell’intelligenza artificiale, che rappresenta oggi il 35-40% del nostro fatturato, con una previsione di crescita al 45-50% l’anno prossimo.
In particolare, prevediamo circa 10 milioni di dollari di fatturato HBM nel 2026, con un potenziale di crescita ulteriore man mano che le qualifiche progrediranno.”
Felici ha aggiunto: “Complessivamente, per il 2026 prevediamo una crescita a due cifre.”
Sono questi i numeri e le prospettive che hanno convinto il mercato, innescando il rally che ha portato il titolo Technoprobe al nuovo record in Borsa.


