Crescono le vendite di TI nel Q2 2025 ma le previsioni sugli utili del prossimo trimestre affossano il titolo che perde quasi il 12% nell’after-market.
I mercati finanziari possono essere impietosi, e a volte, la differenza tra il successo e una dura battuta d’arresto si misura in dettagli minimi. Ne è la prova Texas Instruments (TI), colosso dei semiconduttori, che ieri ha diffuso i dati relativi al secondo trimestre del 2025. Nonostante un quadro complessivo molto positivo, con una forte ripresa di tutti gli indicatori principali, il titolo ha subito un tonfo drammatico, perdendo quasi il 12% nelle contrattazioni dell’after-market.
Il report del secondo trimestre 2025 di TI ha messo in luce una performance robusta: vendite per 4,45 miliardi di dollari, che segnano un notevole +9% sequenziale e un impressionante +16% anno su anno. A completare il quadro, un utile netto di 1,30 miliardi di dollari e un utile per azione di 1,41 dollari. Ma allora, cosa ha scatenato una reazione così negativa da parte degli investitori?
La risposta si trova nelle previsioni relative al terzo trimestre. Sebbene l’azienda abbia confermato la ripresa delle vendite in tutti i comparti, ha anticipato un utile per azione (EPS) che si discosta dalle stime degli analisti di appena un centesimo di dollaro. TI prevede utili compresi tra 1,36 e 1,60 dollari per azione, con un valore medio di 1,48 dollari. Questo significa che la previsione media è inferiore di solo un centesimo rispetto ai 1,49 dollari per azione attesi dal mercato. Un caso che, a prima vista, appare come pura schizofrenia finanziaria.
I principali dati di bilancio del Q2 2025
Di seguito, i principali dati di bilancio relativi al Q2 2025:
Su base annua, i ricavi sono aumentati del 16% (4,45 miliardi di dollari), l’utile netto è cresciuto del 15% (1,29 miliardi di dollari) e l’utile per azione è passato da 1,22 dollari a 1,41 dollari, con un aumento del 16%.
Nel periodo, il flusso di cassa operativo è risultato di 1,86 miliardi di dollari, mentre quello netto ha raggiunto i 555 milioni di dollari.
“Negli ultimi 12 mesi abbiamo investito 3,9 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e spese generali e amministrative, investito 4,9 miliardi di dollari in spese in conto capitale e restituito 6,7 miliardi di dollari agli azionisti”, ha dichiarato Haviv Ilan, Presidente e CEO di Texas Instruments.
Da sempre, Texas Instruments è una delle società di semiconduttori più profittevoli e più remunerative. Non a caso, con un fatturato annuo di circa 16 miliardi di dollari, l’azienda vanta una capitalizzazione di borsa di quasi 200 miliardi.
Nel trimestre, la società ha remunerato gli azionisti con 1,54 miliardi di dollari, sotto forma di dividendi (1,24 miliardi di dollari) e riacquisto di azioni proprie (302 milioni di dollari).
Tutti i settori di attività dell’azienda hanno evidenziato una ripresa delle vendite e dei profitti. Il comparto più importante, quello analogico, ha fatto registrare vendite per 3,45 miliardi di dollari (+18%) con un profitto operativo di 1,32 miliardi di dollari (+27%).
Outlook
Per il terzo trimestre dell’anno, TI prevede un fatturato compreso tra 4,45 e 4,8 miliardi di dollari, per un valore medio di 4,625 miliardi di dollari (+11,5% anno su anno); gli analisti si aspettavano un fatturato di 4,59 miliardi di dollari.
Per quanto riguarda l’utile per azione, l’azienda ha dichiarato di prevedere utili per il trimestre in corso compresi tra 1,36 e 1,60 dollari per azione, mentre gli analisti si aspettavano 1,49 dollari per azione. Questo piccolo scostamento ha innescato gli effetti di cui abbiamo parlato in precedenza, ovvero un forte calo del titolo che nell’after-market a Wall Street ha perso l’11,83%.
Alla data di ieri, il titolo guadagnava dall’inizio dell’anno il 15% circa.