martedì, Marzo 19, 2024
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La UE dà il via libera ad aiuti di Stato fino a 8,1 miliardi di euro per la microelettronica e le tlc

Quattro le aziende italiane interessate (STmicroelectronics, MEMC, Menarini Silicon Biosystems, SIAE Microelettronica) che riceveranno quasi un miliardo di contributi pubblici. La soddisfazione del ministro Adolfo Urso. 

La Commissione ha approvato oggi un importante progetto di comune interesse europeo (“IPCEI”) per sostenere la ricerca, l’innovazione e la prima diffusione industriale della microelettronica e delle tecnologie di comunicazione lungo l’intera catena del valore.

Il progetto, denominato “IPCEI ME/CT”, è stato preparato e notificato congiuntamente da quattordici Stati membri: Austria, Cechia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Spagna.

Gli Stati membri forniranno fino a 8,1 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare ulteriori 13,7 miliardi di euro di investimenti privati. Nell’ambito di questo IPCEI, 56 aziende, comprese le piccole e medie imprese (“PMI”) e le start-up, intraprenderanno 68 progetti.

IPCEI ME/CT

L’IPCEI ME/CT riguarda progetti di ricerca e sviluppo riguardanti la microelettronica e le tecnologie di comunicazione lungo l’intera catena del valore, dai materiali e strumenti alla progettazione dei chip fino ai ai processi di produzione.

Questi progetti mirano a consentire la trasformazione digitale e verde: a) creando microelettronica e soluzioni di comunicazione innovative e b) sviluppando sistemi elettronici e metodi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e a risparmio di risorse. Contribuiranno al progresso tecnologico di molti settori, tra cui le comunicazioni (5G e 6G), la guida autonoma, l’intelligenza artificiale e il calcolo quantistico. Sosterranno inoltre le aziende attive nella generazione, distribuzione e utilizzo di energia nella loro transizione verde.

I primi nuovi prodotti potrebbero essere introdotti sul mercato già nel 2025 e il completamento del progetto complessivo è previsto per il 2032, con tempistiche variabili in funzione del progetto e delle aziende coinvolte. Si prevede la creazione di circa 8.700 posti di lavoro diretti e molti altri indiretti.

IPCEI ME/CT segue e integra il primo IPCEI a sostegno della ricerca e dell’innovazione nel campo della microelettronica, approvato dalla Commissione nel dicembre 2018.

La valutazione della Commissione

La Commissione ha valutato l’IPCEI proposto in base alle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, in particolare alla sua comunicazione del 2021 su importanti progetti di comune interesse europeo (“comunicazione IPCEI”). Laddove le iniziative private a sostegno dell’innovazione pionieristica non si materializzano a causa dei rischi significativi che tali progetti comportano, le norme IPCEI consentono agli Stati membri di colmare congiuntamente il divario per superare queste importanti problematiche di mercato. Allo stesso tempo, le norme dell’IPCEI garantiscono che l’economia dell’UE nel suo complesso tragga vantaggio dagli investimenti sostenuti e limitano le potenziali distorsioni della concorrenza.

La Commissione ha riscontrato che l’IPCEI ME/CT soddisfa le condizioni richieste stabilite ed è in linea con le norme sugli aiuti di Stato.

In particolare, la Commissione ha concluso che:

  • L’IPCEI ME/CT contribuisce direttamente al raggiungimento di diversi obiettivi dell’UE di un’economia più verde, digitale, più sicura, resiliente e sovrana stabiliti nelle principali iniziative politiche dell’UE, come l’Europe’s Digital Decade e l’European Green Deal.
  • Tutti i 68 progetti che fanno parte dell’IPCEI sono molto ambiziosi, in quanto mirano a sviluppare tecnologie che vadano oltre ciò che offre attualmente il mercato e consentiranno importanti miglioramenti, in particolare nei settori dei sensori, dei processori ad alte prestazioni, dei microprocessori (compresa l’intelligenza artificiale), degli attuatori e dello scambio sicuro di dati.
  • L’IPCEI comporta anche notevoli rischi tecnologici e finanziari. Pertanto, il sostegno pubblico è necessario per incentivare le imprese a realizzare l’investimento.
  • Gli aiuti alle singole imprese sono limitati a quanto necessario, proporzionati e non distorcono indebitamente la concorrenza. In particolare, la Commissione ha verificato che gli importi massimi totali degli aiuti previsti fossero in linea con i costi ammissibili dei progetti e con i relativi deficit di finanziamento. Inoltre, se i grandi progetti coperti dall’IPCEI si rivelano molto positivi, generando entrate nette extra, le imprese restituiranno parte dell’aiuto ricevuto al rispettivo Stato membro (meccanismo di claw-back).
  • I risultati del progetto saranno ampiamente condivisi dalle aziende partecipanti che beneficeranno del sostegno pubblico con la comunità scientifica e l’industria europea al di là delle aziende e dei paesi che fanno parte dell’IPCEI, anche attraverso conferenze, pubblicazioni, accesso a impianti pilota e di produzione o concessione di licenze dei diritti di proprietà intellettuale. Di conseguenza, si genereranno ricadute positive in tutta Europa.

Finanziamento, partecipanti e struttura dell’IPCEI

L’IPCEI coinvolge 68 progetti di 56 aziende. Questi partecipanti diretti coopereranno strettamente attraverso oltre 180 collaborazioni transfrontaliere previste.

La figura seguente presenta la struttura generale dell’IPCEI ME/CT, inclusi i singoli flussi di lavoro:

I 68 progetti fanno parte del più ampio ecosistema IPCEI ME/CT che coinvolge oltre 30 partecipanti associati, tra cui università, organizzazioni di ricerca e aziende situate in altri cinque Stati membri dell’UE (Belgio, Ungheria, Lettonia, Portogallo e Slovenia) e in Norvegia. Il sostegno pubblico a progetti gestiti da organismi di ricerca non richiede l’approvazione della Commissione, in quanto non si qualifica come aiuto. Le imprese, che richiedono importi di aiuto limitati, possono ottenere il sostegno pubblico ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria, che pertanto non necessita di notifica alla Commissione per l’approvazione. I loro progetti innovativi non sono considerati parte dell’IPCEI in quanto tali.

La figura seguente presenta l’ecosistema IPCEI mostrando i partecipanti diretti e i partecipanti associati:

Inoltre, ci sono circa 600 partner indiretti che sono aziende o organizzazioni che intrattengono accordi di collaborazione con uno o più partecipanti diretti di IPCEI ME/CT e che possono quindi beneficiare delle diverse attività di diffusione.

Diversi Stati membri (Austria, Cechia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia e Spagna) hanno incluso la loro partecipazione all’IPCEI ME/CT nei loro piani di ripresa e resilienza. Questi Stati membri hanno la possibilità di finanziare in parte i loro progetti attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Maggiori informazioni sull’importo dell’aiuto ai singoli partecipanti saranno disponibili nella versione pubblica della decisione della Commissione, una volta risolte le questioni di riservatezza con gli Stati membri e terzi.

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva, responsabile della politica della concorrenza ha dichiarato: “La microelettronica e le tecnologie di comunicazione sono la spina dorsale di qualsiasi dispositivo elettronico moderno, dai telefoni cellulari alle apparecchiature mediche. Questo importante progetto di comune interesse europeo è il più grande finora approvato e il secondo sulla microelettronica. L’innovazione è essenziale per aiutare l’economia europea a diventare più verde e più resiliente. Ma l’innovazione può comportare rischi che il mercato da solo non è pronto a correre. Ecco perché dovrebbero essere messi a disposizione aiuti di Stato per colmare tale lacuna”.

A sua volta, Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “Quest’ultimo IPCEI approvato oggi è l’ennesima dimostrazione del fatto che l’EU Chips Act sta già attivando considerevoli investimenti pubblici e privati ​​lungo la catena del valore dei semiconduttori europea: dai materiali al design, dalle apparecchiature agli imballaggi avanzati. Investendo nelle nostre aziende innovative, stiamo investendo nella leadership tecnologica e industriale dell’Europa nei semiconduttori, nonché nella nostra sicurezza di approvvigionamento e sicurezza economica”.

Per quanto riguarda il nostro paese, sono 4 le aziende coinvolte: STmicroelectronics, MEMC, Menarini Silicon Biosystems, SIAE Microelettronica per contributi complessivi di quasi un miliardo di euro. A questo proposito, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato:” Grande soddisfazione per il via libera della Commissione europea al progetto comune sui microprocessori “Ipcei Me/Ct” che ci vede coinvolti insieme altri 13 Paesi membri. Bene per l’Europa, bene per l’Italia. Il piano, che riguarda ricerca e sviluppo su soluzioni innovative relative ai progetti di microelettronica e tecnologia su tutta la catena del valore, mostra che siamo sulla strada giusta per creare una piena connettività del Paese sulla economia del futuro. L’Italia è parte di questo importante progetto con 4 imprese partecipanti direttamente (STmicroelectronics, MEMC, Menarini Silicon Biosystems, SIAE Microelettronica). La Commissione oggi autorizza l’Italia ad erogare un valore massimo di aiuti di Stato alle 4 imprese di quasi un miliardo di euro, grazie al quale verrà attivato un investimento globale a livello nazionale di oltre 2,5 miliardi di euro. A questo scopo stiamo inoltre preparando il piano nazionale della microelettronica che sarà alla base del Chips act italiano, che presenterò in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva“.



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