Nordic Semiconductor, Sateliot e Gatehouse Satcom annunciano una trasmissione chip-to-cloud avvenuta con successo tramite il modulo nRF9151 e la costellazione LEO di Sateliot, senza modifiche hardware. L’evento segna un passo importante verso la copertura globale IoT via satellite e conferma la maturità delle tecnologie NTN per applicazioni remote e critiche.
Nordic Semiconductor ha annunciato un risultato che potrebbe trasformare il panorama dell’IoT: una trasmissione riuscita dal modulo nRF9151, sistema a basso consumo per l’IoT cellulare, tramite la costellazione LEO (Low Earth Orbit) di Sateliot, fino al suo nRF Cloud integrato.
Ciò che rende l’esito particolarmente rilevante è il fatto che il modulo non ha subito modifiche hardware: la connessione è avvenuta con il dispositivo “out-of-the-box”, dimostrando che l’interoperabilità tra reti terrestri e satellitari è tecnicamente possibile con gli standard attuali.
Cosa rende speciale l’approccio di Sateliot e Nordic
Sateliot è tra le prime aziende a usare una costellazione LEO come un “ripetitore spaziale” per estendere le reti cellulari. In pratica, i satelliti operano come torri cellulari dal cielo, offrendo Direct-to-Device connectivity anche in zone completamente isolate.
Il progetto è supportato anche da Gatehouse Satcom, che ha fornito il software di comunicazione 5G NTN (Non-Terrestrial Network), garantendo compatibilità con gli standard NB-IoT Release 17.
Inoltre, già in maggio 2025, Nordic aveva dimostrato la capacità del modulo nRF9151 in un test con Omnispace e Gatehouse Satcom su satellite NB-IoT in orbita non geostazionaria (NGSO). Quel test costituiva un precedente tecnico assai rilevante.
Implicazioni per l’IoT nei territori non coperti
Uno dei limiti storici dell’IoT consiste nella copertura: solo circa il 20 % delle superfici terrestri ha accesso a infrastrutture cellulari efficaci. Le aree remote come deserti, oceani, foreste e regioni montane restano isolate.
Con la nuova trasmissione via LEO, quel gap si riduce: dispositivi IoT possono comunicare da qualsiasi punto del globo, purché abbiano moduli compatibili senza hardware speciale. Ciò apre scenari per agricoltura intelligente, monitoraggio ambientale, tracciabilità logistica, infrastrutture critiche e sistemi di emergenza.
In pratica, gli operatori IoT potranno estendere la propria portata globale senza dover posizionare torri terrestri o creare reti private costose.
Le sfide da superare
Non tutto è scontato. Alcuni aspetti meritano attenzione:
- Consumo e latenza: pur se il modulo è a basso consumo, la comunicazione satellitare comporta latenze maggiori rispetto alla rete terrestre, e l’efficienza energetica deve essere gestita con attenzione in dispositivi a batteria.
- Scalabilità: la costellazione LEO deve gestire molti dispositivi in simultanea senza collassi o congestioni.
- Standard e interoperabilità: è essenziale che le operazioni si conformino ai protocolli 3GPP NTN, garantendo roaming e interoperabilità tra operatori terrestri e satellitari.
- Costi: anche se il modulo non è modificato, i costi operativi satellitari e di infrastruttura devono essere sostenibili per rendere la soluzione conveniente per applicazioni reali.
Uno sguardo al futuro: disponibilità commerciale e casi d’uso
Nordic prevede che il modulo nRF9151 con supporto NTN sarà disponibile commercialmente all’inizio del 2026. Le aziende interessate potranno iniziare a testare dispositivi direttamente connessi via satellite in ambienti reali.
I casi d’uso più promettenti includono:
- Monitoraggio ambientale in zone remote
- Sensori agricoli in terreni isolati
- Tracciabilità di asset in mare o in aree senza rete terrestre
- Applicazioni in infrastrutture critiche distribuite
Inoltre, l’operazione rafforza la posizione europea nel settore satellitare e IoT, dimostrando che anche con hardware comune si può spingere oltre i confini terrestri.