Alla presenza del Presidente della Repubblica, Thales Alenia Space ha inaugurato a Roma la sua fabbrica digitale e riconfigurabile da oltre 100 milioni di euro, con capacità produttiva di circa 100 satelliti l’anno. Il nuovo impianto punta a rafforzare la sovranità tecnologica italiana, attrarre PMI e accelerare le commesse spaziali nazionali ed europee.
Con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Thales Alenia Space ha inaugurato la sua nuova Space Smart Factory, collocata presso il Tecnopolo Tiburtino di Roma. Questo impianto, definito tra i più avanzati e riconfigurabili in Europa, rappresenta un salto tecnologico per l’industria spaziale nazionale e un segnale forte nella competizione globale.
L’investimento supera i 100 milioni di euro, inclusi fondi del PNRR gestiti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), oltre a contributi significativi da parte di Thales e Leonardo.
Obiettivi e capacità produttiva: 100 satelliti all’anno
La “Space Smart Factory” sarà già operativa entro fine anno, con una prima commessa per il satellite Sicral 3, destinato al segmento difesa italiano. L’impianto copre circa 21.000 metri quadrati, di cui 5.000 destinati a camere bianche riconfigurabili, e potrà produrre fino a 100 satelliti all’anno nella classe fino a 300 kg — ossia più di 2 satelliti a settimana.
La fabbrica utilizzerà sistemi digitali avanzati, robotica, tecnologie di digital twin, realtà virtuale e realtà aumentata per ottimizzare l’intero ciclo – dalla progettazione all’assemblaggio, integrazione, test e collaudo — in stretta sinergia con fornitori e PMI.
Sovranità tecnologica, filiera nazionale e rete di PMI
Uno degli scopi centrali del progetto è rafforzare la filiera spaziale italiana ed europea, riducendo la dipendenza da fornitori esteri. Il polo romano si integra con circa 150 imprese, per lo più PMI, già insediate nel Tecnopolo Tiburtino e collegate all’ecosistema della capitale.
Durante l’inaugurazione, il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato come l’operazione rappresenti un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato e uso strategico del PNRR per costruire capacità industriali avanzate.
Anche l’ASI, con il suo Presidente Teodoro Valente, ha sottolineato come la fabbrica spaziale materializzi l’impegno dell’Italia nel dotarsi di infrastrutture permanenti per l’integrazione satellitare, rafforzando la competitività e l’autonomia tecnologica.
Caratteristiche tecnologiche e modularità della fabbrica
La nuova struttura è concepita per essere riconfigurabile, in modo da adattarsi a diversi formati di satelliti e modalità produttive. È in grado di supportare la produzione di satelliti per osservazione terrestre, telecomunicazioni, navigazione, missioni spaziali avanzate e tecnologie come il cosiddetto in-orbit servicing.
Verrà adottato un approccio modulare anche nei processi, con la possibilità di riconversione rapida dei layout in funzione delle esigenze del portafoglio ordini. Il sito sarà interconnesso con l’intera rete industriale nazionale, consentendo sinergie, scalabilità e risposta flessibile alla domanda del mercato spaziale.
Ridefinire il paradigma della produzione satellitare
Il progetto della Space Smart Factory non è solo un ampliamento produttivo: è una rivoluzione nel paradigma industriale spaziale. Favorisce serializzazione, modularità e uso intensivo di tecnologie digitali per ridurre i costi e i tempi di realizzazione.
Rispondendo alle pressioni globali in un settore strategico, Thales Alenia Space punta a posizionarsi come hub europeo per il manufacturing satellitare, attraendo commesse nazionali (PNRR/ASI), europee (ESA) e commerciali per la nuova generazione di costellazioni.
Un segnale forte per l’industria spaziale italiana
Con l’inaugurazione della Space Smart Factory, l’Italia rafforza la sua presenza nello scenario spaziale globale. Il progetto valorizza competenze nazionali, investe in infrastrutture permanenti e rende tangibile la capacità del Paese di contribuire attivamente alla corsa spaziale.
In un contesto in cui gli Stati rivali accelerano nella produzione satellitare, questa iniziativa rappresenta un tassello strategico per la sovranità tecnologica europea e un volano per l’occupazione qualificata e l’innovazione territoriale.