Il gruppo brianzolo chiude il primo semestre 2025 con ricavi a €325,9 milioni (+35,2% YoY), EBITDA a €106,4 milioni (margin 32,6%) e utile netto a €34,4 milioni (+22,4%). La guidance per il terzo trimestre indica una normalizzazione dei ricavi (~€137,4 milioni) e margini in lieve contrazione.
Technoprobe ha archiviato il 1° semestre 2025 con ricavi consolidati a €325,9 milioni, in crescita del +35,2% rispetto al 1° semestre 2024. L’EBITDA è salito a €106,4 milioni, con marginalità al 32,6%; l’utile netto (escluse minoranze) è stato €34,4 milioni, +22,4% su base annua. L’EBIT risulta €74,1 milioni (da €34,1 milioni).
La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2025 resta fortemente positiva a €641,9 milioni, in lieve calo dai €656,3 milioni di fine 2024 per investimenti, acquisizioni e movimenti valutari.
Stefano Felici, Amministratore Delegato di Technoprobe, ha dichiarato: “I crescenti volumi legati all’intelligenza artificiale rappresentano il driver di quest’anno ed i risultati del primo semestre confermano la leadership di Technoprobe nel testing. La marginalità registra un miglioramento anche nel secondo trimestre grazie alla leva operativa nonchè alle sinergie derivanti dall’integrazione di Dis Tech ed alle riorganizzazioni interne. La seconda parte dell’anno ci vedrà impegnati nel consolidamento dei risultati raggiunti attraverso le attività avviate a supporto della crescita e nel prosieguo di quelle relative all’ottimizzazione dei processi produttivi.
Confermiamo le stime di crescita per l’anno in corso a cambi costanti, nonostante l’ancora incerto contesto geopolitico ed un mercato fortemente volatile. Il continuo rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, atteso anche nella seconda parte dell’anno, ci porta oggi a stimare un impatto negativo negli ultimi due trimestri dell’anno, derivante esclusivamente dall’effetto di conversione verso la valuta funzionale del gruppo.”
La crescita a doppia cifra dei ricavi è accompagnata da un rafforzamento della redditività operativa, segnale di mix prodotto favorevole ed efficienze operative mentre l’elevata cassa netta preserva flessibilità per investimenti, M&A mirato e programmi di buyback (attivi nel 2025).
La dinamica trimestrale
Il secondo trimestre ha mostrato un ulteriore progresso con ricavi a €168,7 milioni, +21,1% a/a e +7,3% rispetto al 1° trimestre, beneficiando del pieno contributo di DisTech (consolidata da fine maggio 2024) e della domanda legata a applicazioni AI lungo la filiera dei semiconduttori.
Driver: Intelligenza artificiale e integrazione di DisTech
La crescita riflette volumi più alti nelle linee prodotto per il testing dei chip e l’inclusione di DisTech per l’intero semestre, dopo il consolidamento parziale nel 2024. La spinta dell’AI — dall’addestramento all’inferenza — continua a sostenere investimenti in capacità e test, con ricadute positive sulla domanda di probe card avanzate.
Guidance e scenario per il terzo trimestre
Il management indica per Q3 2025 ricavi attorno a €137–137,4 milioni, (gross margin ~41,2%) ed EBITDA margin ~28,2% (con oscillazione ±2%). La società segnala anche possibili effetti cambi sull’anno (ordine di €25–27 milioni sui ricavi), a testimonianza di un contesto ancora volatile. La guidance prudente per Q3 suggerisce stagionalità e un parziale riassorbimento del picco ordini, dopo il forte primo semestre.
Le reazioni della borsa
Nella seduta di giovedì 7 agosto 2025, il titolo Technoprobe ha vissuto una giornata pesante in Borsa. All’indomani della pubblicazione dei conti semestrali, che pure hanno mostrato una crescita robusta di ricavi e utili, gli investitori hanno reagito in modo freddo alle indicazioni per il terzo trimestre, giudicate prudenti e meno brillanti rispetto all’andamento dei primi sei mesi. Il titolo ha così imboccato la via del ribasso sin dalle prime battute, toccando un minimo intraday poco sotto i sei euro e chiudendo con una perdita a doppia cifra rispetto alla vigilia. La flessione, che si è attestata attorno al 10%, ha cancellato in poche ore parte del terreno guadagnato nei mesi precedenti, con un sentiment appesantito anche dal contesto di volatilità del comparto semiconduttori.
Oggi le azioni hanno imboccato la via del recupero, chiudendo con un rialzo nell’ordine del 4%. Il movimento è stato però accompagnato da volumi inferiori rispetto alla seduta precedente, segnale che il rimbalzo è stato più il frutto di ricoperture che di un reale ritorno di interesse strutturale sul titolo.