venerdì, Aprile 19, 2024
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STMicroelectronics sarà partner tecnologico nella fabbrica indiana di chip di Vedanta-Foxconn

Il Design Center di STMicroelectronics di Greater Noida in India.

Secondo quanto riportato dal quotidiano indiano The Economic Times, STMicroelectronics potrebbe affiancare il consorzio Vedanta-Foxconn nella costruzione del primo impianto indiano di produzione di semiconduttori.

La guerra tecnologica per i chip sta rilanciando il settore manifatturiero dei semiconduttori in Europa, Stati Uniti e Giappone dove, grazie anche ai contributi governativi, si stanno progettando (e in parte già costruendo) nuovi impianti produttivi del valore di centinaia di miliardi di dollari.

La diversificazione della catena di approvvigionamento sta interessando anche alcuni paesi asiatici come il Vietnam e l’India, dove potrebbero essere spostate alcune produzioni che attualmente sono realizzate in Cina o dove potrebbero sorgere nuove iniziative produttive nel settore dell’alta tecnologia.

Per quanto riguarda l’India, il governo del premier Modi ha deciso di rendere il paese un attore di primo piano nella catena di approvvigionamento globale investendo sino a 25 miliardi di dollari in programmi per la fabbricazione di semiconduttori. Nel dicembre 2021 il governo ha approvato una prima legge del valore di 10 miliardi di dollari per supportare la nascita di un’industria nazionale dei chip.

Attualmente l’India non ha impianti per la produzione di semiconduttori ma riveste un ruolo importante nella progettazione, con numerosi centri di ricerca e sviluppo delle principali aziende del settore, tra cui Intel, MediaTek, TSMC, Texas Instruments, AMD, Micron e NXP Semiconductors; quest’ultima ha ben quattro sedi in India (Noida, Pune, Bangalore e Hyderabad) dove lavorano circa 3.500 ingegneri impegnati nella progettazione di chip.

Anche STMicroelectronics è presente in India con uffici a Pune, Greater Noida, Mumbai e Bangalore. Il Design Center di Greater Noida è il più importante centro R&D al di fuori dell’Europa con circa 2.000 dipendenti.

Per le aziende globali di semiconduttori, l’India possiede un tesoro che scarseggia nel resto del mondo: la disponibilità di una grande quantità di talenti nelle discipline tecniche e nell’informatica. Non a caso, la presenza di ingegneri e tecnici di origine indiana nelle aziende americane del settore è pari al 20% della forza lavoro, con ruoli anche di primissimo piano. Tra i più famosi, ricordiamo Sanjay Mehrotra (Presidente e CEO di Micron Technology), Sundar Pichai (CEO di Alphabet e Google), Satya Nadella (CEO di Microsoft), Arvind Krishna (CEO di IBM) e Shantanu Narayen (Presidente e CEO di Adobe).

La possibilità di finanziare i nuovi progetti con fondi statali che possono arrivare al 50% del valore complessivo dell’investimento (ai quali magari sommare gli incentivi dei governi locali) ha portato alla nascita di importanti iniziative che coinvolgono aziende indiane e  società tecnologiche straniere specializzate nella produzione di semiconduttori.

ISMC è una joint venture tra la società di investimenti Next Orbit Ventures con sede negli Emirati Arabi Uniti e l’israeliana Tower Semiconductor che intende realizzare uno stabilimento per la produzione di chip analogici con nodi di processo a 45 e 65 nm nello stato sud-occidentale del Karnataka. Lo stabilimento, che produrrà dispositivi per l’industria automobilistica e quella militare e che costerà 3 miliardi di dollari, creerà circa 1.500 posti di lavoro diretti oltre a 10.000 nell’indotto.

IGSS Ventures di Singapore ha in programma di investire 3,2 miliardi in un nuovo impianto nello stato meridionale del Tamil Nadu.

Un altro progetto è quello di Elest, una filiale di Rajesh Exports, che intende costruire a Telangana una fabbrica di display AMOLED con un investimento di circa 3 miliardi di dollari.

La più importante iniziativa è quella della la joint venture tra la taiwanese Foxconn e l’indiana Vedanta che si propone di realizzare uno stabilimento per la produzione di display, oltre a chip con nodo di processo a 28 nm; l’impianto dovrebbe sorgere nello stato occidentale del Gujarat con un investimento complessivo di 18 miliardi di dollari.

La collaborazione con un produttore di semiconduttori è uno dei prerequisiti posti dal governo di Nuova Delhi per l’approvazione dei progetti proposti e per l’erogazione dei contributi statali.

Per questo motivo, secondo il quotidiano The Economic Times, il consorzio tra Foxconn e Vedanta avrebbe scelto come partner tecnologico proprio la multinazionale italo-francese STMicroelectronics  anche se non ci sono ancora conferme ufficiali da parte delle aziende interessate. Secondo le fonti del quotidiano, l’approvazione finale del progetto dovrebbe arrivare entro metà marzo.

Oltre che nella joint venture con Vedanta, il colosso taiwanese Foxconn, una delle più grandi aziende produttrici di elettronica al mondo, ha in corso numerose altre iniziative in India con investimenti per decine di miliardi di dollari.